A San Siro l’Inter conferma il suo momento d’oro e cala il poker contro la Cremonese di Nicola, ancora imbattuta prima del fischio d’inizio. Un 4-1 netto e mai in discussione, che vale il terzo successo consecutivo in Serie A e il quinto di fila tra campionato e Champions League. La squadra di Chivu, orfana di Thuram ma trascinata da un ispirato Bonny, costruisce e domina, trovando gol e convinzione. Il pubblico di San Siro applaude a lungo, con un solo neo: il gol di Bonazzoli nel finale che toglie a Sommer il clean sheet.
Dominio totale: Lautaro apre la festa, Akanji e Dimarco la chiudono
Bastano pochi minuti per capire l’aria che tira. Dopo appena 28 secondi Frattesi sfiora il vantaggio, preludio a un primo tempo travolgente. Al 6′ Barella recupera alto e serve Bonny, che pesca Lautaro al centro per l’1-0. Il check del VAR conferma: posizione regolare e vantaggio meritato. L’Inter non si ferma, gioca fluida e aggressiva, e al 12′ raddoppia con Akanji, che devia di tacco un sinistro di Dimarco su schema da corner.
I nerazzurri dominano, pressano alto e sfiorano il tris con Mkhitaryan e ancora Bonny, che si muove come un veterano tra le linee. Il 2-0 all’intervallo sta stretto, ma il pubblico applaude: l’Inter è un ingranaggio che funziona.

Ripresa, Inter in controllo: Barella cala il poker, Bonazzoli firma l’unico dispiacere
La seconda frazione inizia con ritmo più basso, ma con la stessa padronanza. Al 54′ arriva il tris: corner respinto, palla a Bonny che serve Dimarco, mancino secco all’angolino. Tre minuti più tardi è ancora Bonny a inventare, questa volta per Barella, che taglia dentro e fa 4-0. Tre assist per il giovane francese, che si prende di forza i riflettori di San Siro.
Nel finale Chivu ruota gli uomini: spazio per Pio Esposito, Carlos Augusto, Diouf e Sucic. I nerazzurri controllano, ma a pochi minuti dal termine arriva l’unica macchia: Bonazzoli approfitta di un errore di Diouf e batte Sommer per il 4-1 definitivo.
La firma di Chivu e la consapevolezza di una grande squadra
Dopo i successi con Sassuolo e Cagliari, la vittoria contro la Cremonese conferma la crescita del gruppo. Chivu ha ridato ordine e fiducia a una squadra che ora gioca un calcio verticale, aggressivo, con rotazioni fluide e una condizione fisica impressionante. Lautaro guida, Barella orchestra, Dimarco è devastante sull’esterno. E dietro, la coppia De Vrij–Bastoni garantisce equilibrio e solidità. Il primato è temporaneo, ma il segnale è chiaro: questa Inter non vince solo di qualità, ma anche di mentalità.