Una pioggia di classe e concretezza si abbatte sulla Fiorentina. A San Siro, l’Inter di Chivu domina e travolge i viola 3-0, tornando prepotentemente in corsa per la vetta della Serie A. In appena sei minuti, tra il 66’ e il 71’, i nerazzurri archiviano la pratica con i gol di Calhanoglu e Sucic, prima del rigore finale dello stesso centrocampista turco. Per Pioli, invece, arriva l’ennesima notte amara: nessuna vittoria nelle prime nove giornate e appena quattro punti in classifica, il peggior avvio della storia viola.
L’Inter la chiude in sei minuti
Per oltre un’ora, la partita sembra bloccata. La Fiorentina si chiude bassa, affida il suo destino alle parate di De Gea e aspetta. Ma al 66’ arriva la scintilla: Calhanoglu raccoglie palla ai venti metri e scaglia un destro perfetto sul secondo palo, che non lascia scampo al portiere spagnolo. È l’1-0, la svolta che libera San Siro.
Passano appena cinque minuti e arriva il raddoppio. Sucic, fino a quel momento silenzioso, si inventa un capolavoro: stop elegante al limite, dribbling secco su Mandragora, finta su Comuzzo e destro preciso nell’angolino. Una gemma che manda in visibilio la Curva Nord e rilancia il talento croato, al primo gol in Serie A.

All’88’ il sigillo finale: rigore impeccabile di Calhanoglu, dopo un fallo di Viti su Bonny. Il turco si conferma infallibile dal dischetto – 26 centri su 27 tentativi – e chiude la gara sul 3-0.
La chiave tattica: Bisseck e la pressione alta
Chivu aveva preparato la partita nel dettaglio. In difesa sceglie Bisseck come centrale, preferendolo ad Acerbi e De Vrij per alzare il baricentro e favorire l’impostazione dal basso. Il tedesco, insieme a Bastoni e Akanji, spinge l’Inter in avanti, creando superiorità numerica e costringendo la Fiorentina a difendersi dentro la propria area.
La prima grande occasione arriva al 27’: cross di Bastoni e tocco ravvicinato di Dimarco, ma De Gea salva con i piedi. Il portiere spagnolo è protagonista anche su Dumfries e Esposito, ma alla lunga deve arrendersi al dominio nerazzurro.
Fiorentina in caduta libera
Per Pioli, la serata si trasforma in un incubo. La Fiorentina appare spenta, rassegnata, con un blocco basso che regge solo fino a quando l’Inter decide di accelerare. Le rare ripartenze non bastano a cambiare il copione, e l’espulsione di Viti nel finale rende il quadro ancora più amaro.

Cinque sconfitte e tre pareggi in nove gare raccontano di una squadra senza identità, incapace di reagire. Anche la Nord interista, con ironia, accompagna la festa cantando “Pioli is on fire”, coro che una volta celebrava lo scudetto rossonero. Ora, invece, suona come un epitaffio sportivo.
Inter lanciata verso l’alto
Con questa vittoria, l’Inter si porta a tre punti da Roma e Napoli, ritrovando ritmo, entusiasmo e la consapevolezza dei giorni migliori.
Il tridente Calhanoglu–Sucic–Lautaro funziona, la difesa non concede nulla, e Chivu può sorridere: la sua squadra è tornata dominante.
A Firenze, invece, la crisi si fa strutturale. Zero successi, morale a pezzi e un futuro che, per Pioli, ora pende pericolosamente sul filo.




 
			
 
		 
		 
		 
		 
		 
		 
									