La Fiorentina è ufficialmente nel caos. Nel giro di pochi giorni il club si è ritrovato senza direttore sportivo, con una squadra in crisi di risultati e un allenatore ormai appeso a un filo. La sconfitta interna contro il Lecce, l’ennesima di un avvio di stagione disastroso, ha spezzato gli ultimi argini della pazienza e aperto la porta a una rivoluzione inevitabile.
Stefano Pioli, tornato a Firenze per riportare serenità e ambizione, sembra ormai arrivato al capolinea. La società, che fino a poche settimane fa ribadiva fiducia nel tecnico, non può più ignorare un rendimento da zona retrocessione e una squadra smarrita sotto ogni punto di vista.
Pioli, destino segnato
Il futuro di Stefano Pioli appare ormai scritto. A meno di clamorosi colpi di scena, non sarà lui a guidare i viola nella prossima gara contro il Genoa. Il tecnico non intende dimettersi, come riportato dal Corriere dello Sport, e la Fiorentina valuta l’esonero immediato o una rescissione consensuale con buonuscita.
Nel frattempo, nessuna dichiarazione ufficiale è arrivata dopo la disfatta con il Lecce. Silenzio totale dal club, segno di una spaccatura interna e di una dirigenza ancora alla ricerca di una linea comune.
Galloppa e Vanoli in attesa
Il nome caldo per la successione è quello di Paolo Vanoli, reduce da un’esperienza positiva al Torino e libero da questa estate. Vanoli, ex giocatore viola e vincitore di una Coppa Italia nel 2001, rappresenta la soluzione più concreta e immediata.

In alternativa, la società starebbe valutando una soluzione interna: Daniele Galloppa, tecnico della Fiorentina Primavera, potrebbe traghettare la squadra ad interim in attesa della decisione definitiva. Il gruppo è in ritiro al Viola Park, ma la guida tecnica resta in bilico.
Palladino e Thiago Motta sullo sfondo
Se Vanoli resta il candidato più probabile, la dirigenza riflette anche su due profili di prospettiva: Raffaele Palladino, reduce dal percorso al Monza e attualmente svincolato, e Thiago Motta, esonerato dalla Juventus a marzo proprio dopo un pesante 3-0 subito a Firenze.
Entrambi piacciono per idee di gioco e mentalità offensiva, ma i costi e i tempi per il loro ingaggio rendono difficile un’operazione immediata. Più defilata la pista Daniele De Rossi, il cui nome è stato accostato anche al Genoa in queste ore.
Giuntoli nel mirino per la rifondazione
Il terremoto viola non riguarda solo la panchina. Dopo l’addio di Daniele Pradè, anche la scrivania della direzione sportiva è rimasta vuota. E proprio qui spunta il nome di Cristiano Giuntoli, dirigente oggi senza incarico e fiorentino d’origine, rilanciato da La Nazione come possibile nuovo uomo mercato.
Giuntoli porterebbe con sé un metodo di lavoro moderno e una visione a lungo termine, ma non è l’unica ipotesi: resta in piedi anche quella di Gianluca Petrachi, che cerca una nuova sfida dopo la breve parentesi alla Salernitana.
Firenze in ebollizione
Il clima attorno alla Fiorentina è incandescente. Squadra in ritiro, piazza delusa, dirigenti in silenzio e un allenatore in uscita. Dopo l’ennesimo passo falso, la stagione rischia di deragliare già a novembre.
La priorità, adesso, è ristabilire un minimo di equilibrio tecnico e societario. Servirà un nome forte in panchina e una figura solida dietro la scrivania. Perché il messaggio che arriva da Firenze è chiaro: la Fiorentina non può più permettersi di sbagliare.



