Atalanta, Palladino ad un passo: come giocherebbe l’ex Monza?

Redazione
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Analisi tattica

Dopo lo 0-3 con il Sassuolo e due vittorie in dieci partite deciso l'esonero di Ivan Juric. L’ex Fiorentina tra i candidati per la successione.

L’aria a Bergamo si fa pesante. Dopo lo 0-3 casalingo contro il Sassuolo, l’Atalanta di Ivan Juric è ufficialmente entrata in zona turbolenza. Due sole vittorie nelle ultime dieci partite, un gioco involuto e un ambiente che comincia a chiedersi se la scintilla del nuovo corso sia già svanita. Nonostante il successo europeo contro il Marsiglia, l’esonero del tecnico croato ha condizionato il futuro della squadra nerazzurra.

Crisi di identità e risultati deludenti

Il tracollo con il Sassuolo non è stato solo nel risultato ma anche nell’atteggiamento. L’Atalanta, mai davvero in partita, ha mostrato una fragilità difensiva e una povertà di idee che hanno acceso i riflettori su un progetto tattico che sembra non decollare. La squadra non riesce a trovare continuità né ritmo, e le statistiche parlano chiaro: in Serie A, due sconfitte consecutive (Udinese e Sassuolo) e appena dieci punti nelle ultime dieci gare.

Ivan Juric
Ivan Juric

La società, finora prudente, riflette. Juric è arrivato a Bergamo per inaugurare un ciclo di transizione dopo l’era Gasperini, ma il bilancio di questi primi mesi è deludente. E così, dalle voci di corridoio ai contatti riservati, il nome di Raffaele Palladino torna con forza sul tavolo.

Numeri in Serie A

Casa Fuori casa Tutto
Giocate 6 5 11
Vinte 1 1 2
Pareggi 4 3 7
Sconfitte 1 1 2
Casa Fuori casa Tutto
Per Match Total Per Match Total Per Match Total
Goal 1.2 7 1.2 6 1.2 13
Goal concessi 1.2 7 0.8 4 1 11
Reti inviolate 0.2 1 0.2 1 0.2 2
Tiri 17 102 11.4 57 14.5 159
Tiri in porta 4.8 29 3.2 16 4.1 45

Palladino, un profilo già nel mirino estivo

Già in estate, prima della scelta su Juric, l’Atalanta aveva sondato il terreno per Palladino, allora reduce da una brillante esperienza con Monza e Fiorentina. Il tecnico napoletano è apprezzato per la sua duttilità tattica e per la capacità di dare un’identità riconoscibile alle sue squadre. Alla Fiorentina, ha alternato la difesa a quattro a quella a tre, privilegiando esterni offensivi e trequartisti dinamici, con una costruzione dal basso fluida e finalizzata alla verticalizzazione.

Palladino
Palladino

Il suo calcio è aggressivo ma ordinato: possesso, linee di passaggio corte e ampiezza costante. Un sistema che potrebbe valorizzare profili come De Ketelaere, Lookman e Zalewski, inseriti in un potenziale 3-4-2-1 con Scamacca o Krstovic di punta.

Un allenatore in ascesa

La parabola di Raffaele Palladino resta una delle più affascinanti del calcio italiano recente. Promosso da Adriano Galliani sulla panchina del Monza nel 2022, dopo aver guidato le giovanili, fu accolto con scetticismo: in molti lo consideravano una scelta temporanea. Invece, chiuse due stagioni solide, conquistando la salvezza con largo anticipo e meritandosi la chiamata della Fiorentina.

Il suo addio a Firenze, al termine di una stagione in chiaroscuro ma ricca di intuizioni tattiche, non ha scalfito la sua reputazione. Oggi Palladino è visto come un tecnico moderno, ambizioso e capace di gestire gruppi giovani.