Il tempo delle pause è finito e per il Napoli è arrivato un crocevia già delicato. Contro l’Atalanta, sabato sera al Maradona, serviranno punti e identità per rimanere agganciati al gruppo di testa dopo appena un punto raccolto nelle ultime due giornate. Non sarà una sfida semplice: gli orobici cominciano la nuova era targata Raffaele Palladino, mentre Antonio Conte deve affrontare la peggiore emergenza stagionale in mezzo al campo.
Anguissa ko: l’assenza che pesa più di tutte
Il primo, e più grave, problema è la perdita di Frank Anguissa, colonna del centrocampo azzurro: lavoro sporco, incursioni e una presenza fisica che raramente trova equivalenti in Serie A. La lesione di alto grado al bicipite femorale, rimediata con il Camerun, lo terrà fuori per circa tre mesi. Una mazzata tecnica e psicologica. Quattro gol in undici presenze raccontano la sua importanza anche nella fase offensiva. Il Napoli perde il suo equilibratore naturale, uno di quei profili che puoi sostituire solo cambiando struttura, mai con un clone.
Gilmour in forte dubbio, De Bruyne già fuori

Come se non bastasse, anche Billy Gilmour rischia di non esserci. Il problema agli adduttori che lo ha fermato con la Scozia non lascia spazio all’ottimismo: monitoraggio quotidiano, ma la sensazione è che Conte non lo avrà per l’Atalanta. Possibile rientro nella gara di Champions del 25 novembre contro il Qarabag.
Il quadro si completa con l’assenza già nota di Kevin De Bruyne, che allunga una lista davvero troppo pesante per un solo reparto.
Elmas, da jolly a riferimento: Conte si affida a lui
Nell’emergenza, una certezza: Eljif Elmas. Tornato al Napoli con spirito rinnovato, si è guadagnato un ruolo sempre più centrale nelle rotazioni di Conte. Trequartista, esterno, mezzala: ruolo che gli assegni, lui lo interpreta. Ed è proprio questa duttilità a renderlo oggi indispensabile.
Nove presenze in campionato, tre da titolare, e una crescita evidente nelle ultime settimane. Per Conte è una di quelle pedine a cui puoi davvero chiedere tutto: intensità, corsa, sacrificio, qualità nelle due fasi. Con ogni probabilità, sarà lui a completare la mediana insieme a Lobotka e McTominay.
Come giocherà il Napoli: due sistemi, una certezza

A centrocampo, l’unica certezza è la triade Lobotka–McTominay–Elmas. Da lì in avanti si aprono due strade tattiche.
4-1-4-1: la soluzione più “contiana”
Lobotka davanti alla difesa, a dare ordine.
Elmas e McTominay avanzati sulla linea dei trequartisti, accanto a Politano e Neres (favorito su Lang), a supporto di Hojlund. Una squadra corta, aggressiva, costruita per riconquistare palla e ripartire con impeto.
4-3-3: l’alternativa più naturale
Una mediana tradizionale, con Elmas mezzala d’inserimento, McTominay box-to-box e Lobotka in regia.
Davanti, tridente classico, sempre con Hojlund fulcro centrale. Un assetto che restituisce equilibrio e consente alla squadra di alzare la pressione in modo più ordinato.




