Il Como sperava di voltare pagina dopo aver recuperato Assane Diao, ma la pausa per le nazionali ha rimesso tutto in discussione. L’esterno senegalese, rientrato soltanto da poche settimane dopo un lungo periodo ai box, si è fermato di nuovo durante il ritiro con la selezione africana, costringendo lo staff medico del club a riaprire un dossier che sembrava finalmente archiviato.
L’infortunio con il Senegal: lesione al bicipite femorale
La nazionale senegalese è stata la prima a comunicare lo stop: Diao ha riportato un problema al muscolo ischio-curale della coscia sinistra e ha lasciato il ritiro per tornare immediatamente in Italia. Gli accertamenti svolti al suo rientro hanno chiarito l’entità del danno.
Il Como ha parlato di una lesione di lieve entità al bicipite femorale sinistro, un fastidio che non avrà conseguenze pesanti ma che richiede prudenza. Una diagnosi che conferma la fragilità di un giocatore che da agosto vive una stagione piena di interruzioni e ripartenze.
Quando torna Diao: rientro tra inizio e metà dicembre
Lo stop non sarà lungo, ma è comunque sufficiente a togliere Diao dalla scena nel momento in cui stava ritrovando fiducia. Serviranno almeno dieci giorni prima di rivederlo in campo, e il suo ritorno in gruppo è previsto tra l’inizio e la metà di dicembre, con tempi che varieranno a seconda delle risposte nei test quotidiani.
Le partite che salterà: difficile vederlo col Torino
Al momento è quasi impossibile immaginarlo in campo alla ripresa del campionato contro il Torino, una gara troppo ravvicinata rispetto allo stop. Più plausibile un suo recupero per Inter-Como del 6 dicembre, anche se lo scenario più realistico porta alla settimana successiva, con il match contro la Roma come possibile data del rientro.
Un’altra frenata in una stagione complicata
Per Diao è un altro ostacolo in un’annata che finora non gli ha concesso tregua. Il lungo infortunio al piede lo aveva tenuto fuori per settimane, rallentando il suo inserimento e la continuità all’interno del progetto tecnico. Ora arriva questa nuova lesione, una frenata in un momento in cui il Como avrebbe avuto bisogno della sua esplosività sulle fasce.
Il club confida di riaverlo presto, ma la parola d’ordine resta una sola: cautela. Perché correre troppo significherebbe rischiare un terzo stop, uno scenario che nessuno a Como vuole nemmeno immaginare.



