Portieri protagonisti: così Svilar e Maignan stanno decidendo la Serie A

Redazione
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Analisi tattica

Le grandi faticano davanti, ma è tra i pali che si costruiscono i destini del campionato.

In una Serie A mai così compressa, con equilibri sottilissimi e un’assenza quasi imbarazzante di centravanti capaci di trascinare le big, a orientare la classifica non sono più i bomber ma i portieri. La stagione 2025/26 sta mostrando una verità sempre meno contestabile: le squadre ai vertici lo devono soprattutto alla solidità tra i pali. Roma e Milan lo dimostrano ogni settimana, mentre Napoli, Inter e Juventus stanno pagando un rendimento inferiore proprio in quella zona di campo dove si costruiscono punti, certezze e identità.

Svilar e Maignan, il podio della sicurezza

Il dibattito sui gusti personali – la calma glaciale del francese contro l’aggressività tecnica dello sloveno – è legittimo, ma i numeri raccontano qualcosa di più netto. Dopo dodici giornate, secondo Kickest e FotMob, Svilar e Maignan sono i due portieri con più parate in assoluto, rispettivamente trentacinque e trentuno, e guidano anche la classifica dei clean sheet. A impressionare, però, è la percentuale di interventi riusciti: 85,4% per il portiere della Roma, un dato da élite europea, 77,5% per Maignan, che resta comunque un riferimento tra i migliori del suo ruolo.

Questo livello di continuità spiega molto della classifica attuale, soprattutto per la Roma di Gasperini, che sta costruendo il proprio primato su fondamenta difensive raramente così solide.

Il dato chiave: i goal subiti rispetto agli expected

Il valore tecnico dei portieri trova conferma in un indicatore che nessuna squadra può fingere di ignorare: il rapporto tra i goal effettivamente incassati e quelli attesi. I giallorossi vantano la miglior difesa dei cinque principali campionati europei, appena sei reti subite contro tredici virgola cinque teoriche. Poco più sotto il Milan, che ne ha subite nove contro quattordici virgola sette attese. Tradotto: Roma e Milan subiscono molto meno di quanto dovrebbero e questo non è mai un caso.

Il crollo dell’Inter e le difficoltà del Napoli

In un campionato in cui ogni errore pesa, il rendimento negativo dei numeri uno ha inciso profondamente sul cammino delle rivali. L’Inter, pur concedendo poco – è la squadra con la miglior media di expected goals concessi è quella che ne ha subiti di più tra le big: tredici. La percentuale di parate di Sommer non supera il 65,7%, e alcune sbavature, derby incluso, hanno segnato in modo evidente la sua prima parte di stagione. Non va meglio al Napoli, che ha alternato Milinkovic-Savic e Meret senza mai trovare continuità né un riferimento stabile.

Di Gregorio e una Juve che fatica a proteggersi

Neppure la Juventus è riuscita a trovare la stessa sicurezza delle rivali. Di Gregorio si è fermato a ventuno parate in dodici giornate, con una percentuale del 67,7% e dieci goal incassati. Una tenuta troppo fragile per una squadra che, priva di Bremer e in difficoltà nella produzione offensiva, vive un equilibrio sempre precario.

In un campionato che non trova più i suoi bomber e che si decide su episodi, precisione e nervi saldi, la differenza la fanno loro, i portieri. E finché Svilar e Maignan manterranno questo livello di rendimento, Roma e Milan resteranno lì davanti, in un torneo che sembra sempre più scolpito dai guanti dei suoi numeri uno.