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Jens Petter Hauge, dalla notte che incantò il Milan al nuovo ruolo da leader del Bodo/Glimt: e ora sfida la Juventus

Redazione
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Cinque anni dopo l’esplosione a San Siro, l’esterno norvegese è tornato a casa ed è diventato un cardine del Bodo/Glimt: numeri, storia e un messaggio chiaro ai bianconeri.

Per molti tifosi italiani il nome di Jens Petter Hauge è rimasto legato a una notte europea che sembrava annunciare la nascita di un fuoriclasse. Era il settembre del 2020 e il giovane norvegese, maglia del Bodo/Glimt sulle spalle, atterrava a San Siro per il terzo turno preliminare di Europa League lasciando tutti senza parole. Assist, gol, personalità: il Milan se ne innamorò in poche ore, Paolo Maldini in primis. È da quella scintilla che nasce una storia mai davvero compiuta in rossonero, ma che oggi vive una nuova vita.

La notte che cambiò tutto

Hauge aveva appena 20 anni quando quella serata contro il Milan lo proiettò sotto i riflettori europei. Prima l’assist che ammutolì San Siro, poi il gol che riaprì tutto in una sfida terminata 3-2. «Ricordo il caos del dopo gara…» ha raccontato a La Gazzetta dello Sport. Una videochiamata da Maldini, il telefono che esplodeva di notifiche. Nel giro di poche ore era un nuovo giocatore del Milan. Il talento era evidente, il salto nel calcio di élite molto meno semplice.

Jens Petter Hauge
Jens Petter Hauge

Un anno in rossonero, tra lampi e fatica

In Europa League il norvegese trovò subito spazio e fiducia: tre gol e un assist nelle prime cinque presenze, un impatto che sembrava preludere a un futuro luminoso. Molto meno brillante fu invece il percorso in Serie A: solo 18 presenze, quasi tutte da subentrato, e due reti, la prima, splendida, al Napoli. Da aprile in avanti, praticamente più panchina che campo. L’addio diventò inevitabile.

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L’esperienza europea e il ritorno a casa

Il passo successivo fu l’Eintracht Francoforte, dove Hauge non trovò una continuità vera, ma si tolse una soddisfazione enorme: la finale di Europa League 2022, giocata da titolare e poi vinta ai rigori contro il Rangers. Dopo un prestito al Genk, il ritorno in Norvegia arrivò nel gennaio 2024. Ed è proprio lì, dove tutto era iniziato, che Hauge ha ricostruito la propria carriera.

Jens Petter Hauge
Jens Petter Hauge

Il nuovo Hauge: leader, goleador e uomo simbolo del Bodo/Glimt

Oggi Hauge è titolare inamovibile, punto fermo del Bodo sia in campionato che in Champions League.
I numeri parlano da soli: 27 presenze, 7 gol e 5 assist in Eliteserien, più due reti nella fase campionato della Champions, entrambe segnate al Tottenham. A 26 anni è nel pieno della maturità, molto più consapevole rispetto al ragazzo che incantò San Siro.

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Il messaggio alla Juventus

Tra temperature proibitive, vento gelido, neve e campo sintetico, Hauge non ha usato giri di parole:
«Giocare da noi è complicato. Chi arriva da fuori può rimanere sorpreso». Roma e Lazio ne sanno qualcosa: all’epoca di Mourinho la Roma prese dieci gol tra andata e ritorno, la Lazio è stata eliminata ai quarti lo scorso anno. Il Bodo, in casa, è un fortino difficile da espugnare.

Ora tocca alla Juventus misurarsi con quella realtà. Una sfida dura, sporca, molto più complessa di quanto suggerisca la carta. E tra gli avversari, uno che conosce bene il calcio italiano e che, per una notte, aveva fatto sognare il Milan: Jens Petter Hauge.

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