La vittoria sul Lecce ha restituito ossigeno alla Lazio, ma l’avvicinamento alla sfida di sabato sera contro il Milan si presenta come un percorso a ostacoli. Maurizio Sarri dovrà fare i conti con una serie di infortuni concentrati nel reparto più delicato: il centrocampo. A San Siro, i biancocelesti si presenteranno con gli uomini contati nel ruolo di regista, nodo cruciale del gioco dell’allenatore.
Cataldi si ferma: lesione al polpaccio e circa venti giorni di stop
L’ultimo problema in ordine di tempo è quello di Danilo Cataldi, uscito nel finale del primo tempo contro il Lecce per un fastidio muscolare e sostituito da Vecino. Gli esami hanno rivelato una lesione di basso grado al gastrocnemio destro, come comunicato dalla società: il centrocampista ha già iniziato il percorso riabilitativo, ma la stima di recupero è di circa venti giorni. La sua assenza si aggiunge a un elenco già lungo e pesante.
Rovella fuori fino al 2026, Dele-Bashiru nodo di lista
La situazione del ruolo di regista è resa ancora più critica dal forfait di Nicolò Rovella, operato per risolvere definitivamente la pubalgia e atteso solo nel nuovo anno. In più, Fisayo Dele-Bashiru, recuperato dall’infortunio al bicipite femorale, non è stato inserito nella lista per la Serie A, scelta che ora la Lazio è costretta a rivalutare anche in vista della Coppa d’Africa, dove il giocatore potrebbe essere convocato. Un rebus che complica ulteriormente le rotazioni di Sarri.
Vecino, il candidato principale davanti alla difesa
Con Cataldi e Rovella indisponibili, tutte le strade portano a Matías Vecino come regista emergenziale. L’uruguaiano, pur essendo una mezzala di ruolo, ha ricoperto la posizione di play nel corso della carriera e lo ha fatto anche nella Lazio quando il tecnico lo ha ritenuto necessario. La sua fisicità, la capacità di leggere l’azione e l’esperienza lo rendono oggi la soluzione più naturale per Sarri, che difficilmente si priverà del suo contributo in una partita così complessa.

L’ipotesi Belahyane: talento sì, minutaggio no
L’alternativa sarebbe Reda Belahyane, regista puro arrivato dal Verona proprio per interpretare quel ruolo. Tuttavia, le sue quattro presenze stagionali, l’espulsione nervosa nel derby e le sei panchine consecutive fanno pensare che Sarri non lo consideri pronto per una sfida ad alto coefficiente come quella del Meazza. La sua ultima apparizione, i 23 minuti nel 3-3 contro il Torino del 4 ottobre, resta un episodio isolato. Puntare su di lui dal primo minuto appare oggi improbabile.
La probabile Lazio anti-Milan
In attesa di capire se Castellanos potrà essere convocato, la Lazio dovrebbe presentarsi così:
LAZIO (4-3-3):
Provedel; Marusic, Gila, Romagnoli, Nuno Tavares; Guendouzi, Vecino (Belahyane), Basic; Isaksen, Dia, Zaccagni.
Una formazione che fotografa perfettamente l’emergenza del momento: centrocampo ridotto all’osso e soluzioni d’emergenza in attesa che l’infermeria inizi finalmente a svuotarsi.
Un sabato ad alta tensione
Il Milan vive un momento di slancio e giocherà davanti al suo pubblico in un Meazza che promette una cornice di alto livello. La Lazio, invece, arriva in emergenza totale nel cuore del campo. Sarri dovrà inventarsi una squadra corta, compatta e intelligente nelle letture. Contro un avversario di questo spessore, l’assenza del regista naturale pesa come un macigno. Ma nel calcio, soprattutto quello di Sarri, le difficoltà possono trasformarsi anche in opportunità.



