La notte del Metropolitano può valere molto più di una semplice titolarità. Per Luis Henrique, il brasiliano arrivato tra grandi aspettative e finito rapidamente ai margini, la sfida contro l’Atletico Madrid somiglia a un esame di maturità: un’occasione per dimostrare di meritare spazio, fiducia e, soprattutto, un posto nel futuro dell’Inter.
Una Champions che arriva nel momento più delicato
I nerazzurri sbarcano a Madrid per dimenticare il k.o. nel derby e riprendere la marcia in una League Phase diventata improvvisamente in salita. Dopo quattro vittorie consecutive, l’Inter deve affrontare in sequenza Atletico, Liverpool, Arsenal e Borussia Dortmund. Un cammino che non ammette pause, né cali di concentrazione. In Spagna mancherà ancora Denzel Dumfries, alle prese con una lesione alla caviglia più seria del previsto. Senza l’olandese, Chivu ha scelto di affidarsi a Luis Henrique, fin qui un corpo estraneo ai meccanismi della squadra.

Due titolarità e pochi lampi: i precedenti stagionali
Per il classe 2002 si tratterà della terza presenza da titolare in stagione. Le altre due, a Cagliari e Verona, non avevano convinto: prestazioni opache, minuti limitati e sostituzioni puntuali nella ripresa. In Champions League, il bilancio è ancora più scarno: un quarto d’ora finale nella gara casalinga contro il Kairat Almaty, troppo poco per lasciare un segno. Da qui, dubbi crescenti sulla sua affidabilità tecnica.

La bocciatura nelle gerarchie: Carlos Augusto preferito a lui
La fase più evidente del suo declino è arrivata nelle ultime due uscite di Serie A, contro Lazio e Milan.
Dumfries era indisponibile, eppure Chivu ha preferito schierare Carlos Augusto, mancino naturale, sulla fascia destra. Una scelta che ha il peso di una sentenza: in quel momento, Luis Henrique non rappresentava una soluzione credibile. Stasera, però, si riapre un varco: complice l’emergenza, il brasiliano torna al centro della scena, consapevole che il margine d’errore è praticamente nullo.
Gennaio incombe: un futuro da riscrivere
Il minutaggio ridotto e la difficoltà nell’incidere hanno alimentato le voci di un possibile addio già nella finestra di gennaio. La cifra investita, 23 milioni più 2 di bonus, pesa, e la società non può permettersi di svalutare un asset così importante. Tra le ipotesi circolate, anche quella di un approdo alla Roma di Gasperini, allenatore celebre per la capacità di rigenerare giocatori in difficoltà. Non si tratta di una pista calda, ma la sua candidatura certifica quanto il talento del brasiliano sia ancora considerato recuperabile.
La probabile Inter al Metropolitano
Chivu dovrebbe operare altri cambi per gestire le energie dopo il derby. De Vrij è in vantaggio su Acerbi, Zielinski dovrebbe rilevare Sucic, mentre in attacco Esposito potrebbe affiancare Lautaro:
INTER (3-5-2): Sommer; Akanji, de Vrij, Bastoni; Luis Henrique, Barella, Calhanoglu, Zielinski, Dimarco; Esposito, Lautaro.
Una serata che può cambiare il giudizio
Per Luis Henrique, Madrid non è solo una partita: è una vetrina, un test e un bivio. Può convincere Chivu, riaprire le gerarchie e rilanciare un percorso che sembrava già smarrito. Oppure può confermare i dubbi, accelerando un possibile addio a gennaio. Il campo, stasera, dirà molto più delle parole. E lui, per la prima volta dopo settimane, ha la possibilità di rispondere davvero.





