Nella Roma che domina la classifica, c’è anche chi vive la stagione da spettatore. Dietro l’entusiasmo generale per una squadra tornata in vetta dopo undici anni, si nasconde il volto meno sereno di Daniele Ghilardi, il difensore arrivato dal Verona e mai davvero entrato nelle rotazioni di Gasperini.
Il suo impatto in giallorosso, fin qui, è stato quasi invisibile: sei minuti totali in campionato, spezzoni distribuiti tra Roma-Parma e la sfida interna con l’Udinese, più una lunga serie di panchine in Europa. Un minutaggio sorprendentemente esiguo, soprattutto in un periodo in cui gli infortuni avrebbero potuto spalancargli le porte della titolarità.
Perché Ghilardi non gioca?
La domanda rimbalza tra tifosi e addetti ai lavori, perché la Roma in estate ha investito 11,5 milioni per strapparlo al Verona, forte di una stagione convincente in Serie A e di margini di crescita considerati elevati. Eppure Gasperini, nelle situazioni di emergenza, ha preferito adattare Celik come braccetto, affidandosi poi alla solidità del suo blocco titolare: Hermoso, Ndicka, Mancini e lo stesso Celik quando necessario.
La posizione di Gasperini: “Il loro momento arriverà”
Qualche settimana fa il tecnico ha inquadrato così la situazione di Ghilardi e del compagno Ziolkowski:
«Stanno facendo bene in allenamento, arriverà il loro momento. Davanti hanno quattro giocatori che stanno facendo qualcosa di notevole e io guardo sempre la squadra. In questo momento la squadra è più importante del singolo». Parole diplomatiche, che però non cambiano la sostanza: il giovane difensore non rientra nelle scelte prioritarie.
Gennaio si avvicina: possibile addio?
Il tema ora è capire quanto questa situazione possa restare sostenibile. A Trigoria si è consapevoli che una crescita senza minuti diventa complicata, e l’orizzonte di gennaio potrebbe aprire uno scenario inatteso: una cessione temporanea per garantirgli continuità e riportarlo a Roma più maturo.
C’è già chi osserva: il Torino ha manifestato interesse, secondo le indiscrezioni di ‘Tuttosport’. Allo stesso tempo, la Roma dovrà valutare l’impatto della partenza di Ndicka per la Coppa d’Africa, un elemento che complica qualsiasi discorso di uscita senza una sostituzione immediata.
Tra aspettative e realtà
La parabola di Ghilardi resta uno dei paradossi di questa prima metà di stagione giallorossa: una squadra che vola, e un investimento importante che resta al margine. Il difensore continua ad allenarsi con dedizione, ma serve una scelta chiara: rilanciarlo davvero, o lasciarlo partire per non disperdere un patrimonio tecnico ed economico. Il mese di gennaio, ormai vicino, darà la risposta.


