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Aubameyang, la rinascita infinita: De Zerbi ha ritrovato un campione che corre più del tempo

Redazione
5 Min Read
Analisi tattica

A 36 anni l’attaccante gabonese vive una seconda giovinezza al Marsiglia: gol, leadership e un ruolo nuovo che lo ha trasformato nell’anima dell’OM.

Quando nel gennaio del 2018 Pierre-Emerick Aubameyang annunciò il suo passaggio all’Arsenal con quel celebre sfogo social – “Auba è pazzo, e sì: io sono pazzo” – sembrava l’inizio dell’ultima grande scalata della sua carriera. Premier League, poi Barcellona, quindi Chelsea, fino alla parentesi dorata in Arabia Saudita: un giro del mondo che spesso per gli attaccanti della sua generazione rappresenta l’ultimo atto. E invece no. Perché oggi, a 36 anni, Auba ha deciso di sorprendere ancora tutti. Al suo ritorno al Marsiglia, sotto la guida di Roberto De Zerbi, sta vivendo un rendimento che ha pochi paragoni in Europa. L’OM è tornato a correre verso l’alta classifica e lo sta facendo grazie anche al contributo del suo attaccante, sempre più centrale nell’architettura offensiva.

Nome completo
Pierre-Emerick Emiliano Franço Aubameyang
Posizione
Attaccante
Squadra attuale
Nazione
Luogo di nascita
Laval
Data di nascita
Giugno 18, 1989 | 00:00
Età
36
Peso (Kg)
80
Altezza (cm)
187
Stagione: 2025-2026
Partite terminate
17
-
Per Game
Partite iniziate
13
0.8
Per Game
Minuti
1238
72.8
Per Game
Goal
8
0.5
Per Game
Assist
8
0.5
Per Game

Il timbro del campione: gol, assist e partite dominate

In Ligue 1, 11 partecipazioni dirette ai gol in 12 presenze (cinque reti e sei assist) basterebbero già a raccontare la sua importanza. Ma il vero manifesto della sua rinascita è arrivato in Champions League: la doppietta che ha ribaltato il Newcastle ha restituito al Marsiglia una vittoria pesantissima e riaffermato Auba come uno dei giocatori più incisivi d’Europa. Sei partecipazioni totali nel girone, secondo solo al compagno Greenwood. De Zerbi non si nasconde: “È un campione straordinario. L’unico difetto è l’età: spero giochi altri dieci anni”. E non è soltanto retorica. Il quotidiano L’Équipe gli ha dedicato un titolo che sembra una provocazione, ma forse non lo è: “Diventa più giovane settimana dopo settimana”.

Aubameyang
Aubameyang

Dall’Arabia al massimo livello europeo: un ritorno che sfida la logica

La stagione precedente Aubameyang l’aveva vissuta nel deserto, attirato dall’offerta monstre dell’Al-Qadsiah. Un’esperienza che De Zerbi aveva mal digerito, convinto che la squadra si fosse privata troppo presto del suo leader tecnico. Eppure, dopo un anno in Saudi Pro League, è rientrato a Marsiglia con una freschezza atletica che nessuno immaginava. Il dato più clamoroso lo certifica la Champions: 35,8 km/h di punta, più veloce di Mbappé e Frimpong. Un’anomalia anagrafica che racconta meglio di qualsiasi statistica come il gabonese stia sfidando persino il proprio passato.

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Aubameyang
Aubameyang

Il nuovo Aubameyang: meno centravanti, più architetto del gioco

La trasformazione più evidente non riguarda i numeri, ma la posizione. De Zerbi lo ha portato qualche metro più indietro, chiedendogli mobilità, letture, connessioni, responsabilità di rifinitura e di leadership. Non è più soltanto il finalizzatore fulmineo visto al Dortmund o al primo Arsenal: oggi Auba è un giocatore totale, capace di far muovere tutta la struttura offensiva. Il suo ex CT, Patrice Neveu, lo spiega così: “È ancora un bomber, ma ora è anche un assistman e un regista avanzato. De Zerbi pretende tanto, e lui risponde”. Lo dicono anche i numeri: 12 gol e 9 assist in 20 partite stagionali tra club e nazionale.

Un legame speciale con Marsiglia

Al suo ritorno estivo Auba aveva raccontato di aver scelto l’OM “col cuore”. E si vede. La città lo ha adottato, lui ha ricambiato trasformandosi nel riferimento tecnico e emotivo di una squadra che sogna di scalfire il dominio del PSG. Impresa immensa, ma non impossibile: negli ultimi tredici anni ci sono riuscite solo Monaco e Lille. Per il Marsiglia, Aubameyang rappresenta molto più di un attaccante. È un simbolo di resistenza calcistica, l’uomo che dimostra come la carriera possa essere riscritta anche quando il mondo è pronto a catalogarti tra i nostalgici. E se davvero il Marsiglia dovesse spingersi fino al sogno più grande, sarebbe il coronamento perfetto per quel “ragazzo pazzo” che continua a correre più veloce del tempo.

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