La Juventus perde la sua punta più pesante e cambia improvvisamente la prospettiva di una settimana che vale un pezzo di stagione. Dusan Vlahovic è fuori, l’infortunio accusato contro il Cagliari appare serio e Luciano Spalletti è ora chiamato a prendere una decisione che peserà come poche: chi sarà il nuovo terminale offensivo della Signora? Il calendario non aspetta. Martedì c’è l’Udinese in Coppa Italia, ma nel mondo bianconero i pensieri corrono già a Napoli-Juventus, un crocevia che dirà molto sul reale spessore delle ambizioni bianconere.

David e Openda, alternative obbligate ma fragili
Fin qui Jonathan David e Lois Openda, tolta la parentesi di Bodo, non hanno inciso come ci si attendeva. Due profili diversi, due modo di attaccare il campo, ma una costante identica: pochi gol, tante letture sbagliate, una fiducia che va e viene. Per questo Spalletti sa che la scelta non può essere automatica. Le alternative ci sono, sulla carta logiche, ma il livello di affidabilità è ancora tutto da dimostrare.
“Serve la faccettina di cao”: il messaggio di Spalletti**
Nel dopo-gara di Juventus-Cagliari, l’allenatore ha messo a nudo con una franchezza quasi spigolosa ciò che chiede ai suoi due centravanti. “Gli ci vorrebbe fare qualche gol veloce e di fila. Devono togliere i dubbi a tutti. Serve autostima e faccettina di cao, altrimenti gli altri ti danno gli schiaffi”**, ha dichiarato Spalletti, lasciando intendere che la sfida non è solo tecnica ma mentale. Il duello per il posto da titolare si gioca lì, tra carattere e personalità, più che nei movimenti in profondità o nella pulizia delle combinazioni.

Chi è favorito oggi? David avanti, ma il ballottaggio è vivo
Il tecnico toscano ha spiegato nel dettaglio le differenze: David più razionale e pulito nel palleggio, Openda più verticale e votato alla profondità. Due nature opposte, due modi di legarsi alla squadra. Ad oggi, per relazione con la manovra, Spalletti sembra leggermente orientato verso David, ma la sensazione è che la scelta resti apertissima. Udinese e Napoli saranno due prove ravvicinate, due test che possono cambiare tutto.

Yildiz, l’ipotesi che affascina
Ma c’è un’altra via, più creativa, più spallettiana, più rischiosa ma tremendamente intrigante. Kenan Yildiz. L’allenatore lo ha lasciato intendere: “Ci sono altre soluzioni”. Il turco ha già dimostrato di avere talento, mobilità, senso del gioco, personalità da veterano. Non è un centravanti, ma potrebbe diventarlo per una notte importante, in quel ruolo di falso 9 che Spalletti conosce e utilizza da una vita. Non è l’opzione più probabile, almeno non subito. Ma è una carta che resta sul tavolo, soprattutto se David e Openda continueranno a produrre più dubbi che risposte.

Verso Napoli: l’ultima parola a Spalletti
Napoli-Juventus non aspetta. Il peso dell’assenza di Vlahovic è enorme, ma questa squadra ha dimostrato di sapersi reinventare. Il compito ora è di Spalletti, chiamato a scegliere l’uomo che dovrà prendersi la responsabilità più alta: sostituire il bomber serbo in un momento cruciale. Tra David, Openda e Yildiz, il vero numero 9 della Juventus – almeno per adesso – deve ancora nascere.





