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Spalletti torna al Maradona da avversario: Napoli diviso tra rancore e gratitudine

Redazione
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Il tecnico del terzo Scudetto rientra nello stadio che lo ha consacrato, ma lo farà guidando la Juventus: accoglienza già caldissima in città.

Per trentatré anni Napoli ha vissuto senza la gioia del tricolore. Un’attesa infinita spezzata da Luciano Spalletti, l’uomo che ha riportato la città sul tetto d’Italia. Il condottiero che ha guidato una squadra meravigliosa verso il terzo Scudetto, facendo evaporare un tabù che resisteva dai tempi di Diego. Eppure, a distanza di poco più di una stagione, lo stesso Spalletti prepara il suo ritorno al Maradona con addosso una maglia che a Napoli pesa più di qualunque altra: quella della Juventus. Un ribaltamento quasi cinematografico, che agita gli animi di una città da sempre viscerale nelle proprie passioni. Il tecnico di Certaldo torna dove ha scritto la storia, ma lo fa guidando la rivale delle rivali, la squadra più ostile alla pancia del tifo partenopeo.

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

Il ritorno più atteso: tra ferite aperte e ricordi indelebili

Il passaggio alla Juventus rappresenta, per una frangia del tifo, un varco impossibile da accettare. Napoli ha vissuto già altre storie di “tradimenti” sportivi: da Quagliarella a Higuain, da Sarri a chiunque abbia imboccato l’autostrada per Torino. E c’è chi, inevitabilmente, riverserà la stessa percezione su Spalletti. Allo stesso tempo, però, esiste un’altra Napoli. Quella che non dimentica cosa abbia significato il tricolore del 2023. Quella che riconosce al tecnico il merito di aver regalato un sogno collettivo atteso per generazioni. Una parte di città che non cancella due anni straordinari solo perché oggi Spalletti è seduto sulla panchina più indigesta del Paese. Due anime, due visioni. E un unico bivio emotivo a poche ore dalla partita.

Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

Sentimenti e professione: due strade che non sempre coincidono

La vicenda Spalletti dimostra ancora una volta quanto sia difficile scindere sentimenti e carriera. A Napoli, dove il calcio travalica lo sport ed è la colonna portante dell’identità cittadina, ogni scelta professionale assume un peso quasi personale. Eppure il tecnico lo ha ribadito con parole nette: «Il comportamento dei tifosi non so quale sarà, ma il mio sarà facilissimo. A Napoli ho moltissimi amici e tanti bambini che mi aspettano.» Un messaggio che lascia intendere come, almeno sul piano umano, il legame con la città resti vivo nonostante la nuova avventura bianconera.

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Luciano Spalletti
Luciano Spalletti

Che accoglienza avrà Spalletti?

Al Maradona, poco prima del fischio d’inizio, l’atmosfera promette di essere un miscuglio di fischi e applausi, come raramente accade. La parte del tifo che non accetta l’approdo alla Juve non farà sconti. Ma ci sarà anche chi vorrà tributare un saluto carico di riconoscenza all’uomo che ha riportato il Napoli sul tetto d’Italia. Un dualismo emotivo inevitabile, che racconta molto più del rapporto tra Spalletti e Napoli di quanto potrebbe fare qualunque coro. Perché il sentimento che la città prova oggi è il prodotto di ciò che è stato: un biennio luminoso, un addio discusso, un ritorno che avviene con i colori sbagliati. Eppure, al netto del rumore, una certezza rimane: anche se oggi veste di bianconero, Spalletti a Napoli ha lasciato un segno che nessun fischio potrà cancellare.

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