L’Inter si trova davanti a una scelta che non era nei piani a inizio stagione. L’operazione alla caviglia sinistra di Denzel Dumfries ha cambiato lo scenario, costringendo la dirigenza a riconsiderare strategie e tempistiche. Il rientro dell’olandese non è atteso prima della metà di marzo, un’assenza lunga che incide sulle rotazioni e sugli equilibri della squadra. Da qui la riflessione, sempre più concreta, di tornare sul mercato già a gennaio per individuare una soluzione sulla corsia destra.
Dumfries, stop lungo e futuro in bilico
Lo stop dell’esterno olandese pesa sul presente e apre interrogativi sul futuro. Dumfries è legato all’Inter fino a giugno 2028, con un ingaggio da circa 4 milioni netti a stagione, ma nel suo contratto è presente una clausola rescissoria da 25 milioni di euro, esercitabile nei primi quindici giorni di luglio. Un dettaglio tutt’altro che marginale, che rende plausibile un doppio scenario: intervenire ora per coprire l’emergenza e, allo stesso tempo, prepararsi a un possibile addio a fine stagione. Nel frattempo, il giocatore ha cambiato nuovamente agente, affidandosi ad Ali Barat, figura molto attiva soprattutto sul mercato di Premier League. Un altro segnale che l’Inter non può permettersi di ignorare.
La lista di Ausilio: il primo nome
Il lavoro è già partito. Piero Ausilio ha stilato una prima short list, con un nome che spicca sugli altri: Marco Palestra. Classe 2005, oggi in prestito al Cagliari ma di proprietà dell’Atalanta, è considerato un profilo ideale per età e margini di crescita. La posizione della Dea, però, è chiara. Al momento non c’è apertura alla cessione e l’idea è quella di riportarlo a Bergamo nella prossima stagione. Un muro che rende la pista complessa, ma non del tutto archiviata.
Le alternative in Serie A
Il mercato italiano offre comunque altre soluzioni, tutte accomunate da un tratto preciso: gioventù e prospettiva. L’Inter monitora con attenzione Brooke Norton-Cuffy del Genoa, classe 2004 cresciuto nell’Arsenal, profilo dinamico e già abituato al calcio italiano. Restano sotto osservazione anche Rafik Belghali del Verona, classe 2003, e Sascha Britschgi del Parma, classe 2006. Nomi meno mediatici, ma coerenti con una linea che guarda al medio-lungo periodo senza stravolgere i conti.
Le piste all’estero e l’incrocio con la Juventus
Fuori dai confini italiani, l’Inter segue Moris Valincic, classe 2002 della Dinamo Zagabria, e Alberto Costa del Porto, classe 2003. Quest’ultimo è rientrato in Portogallo dopo una breve parentesi alla Juventus, che lo aveva acquistato dallo Sporting Lisbona. Proprio i bianconeri rappresentano una variabile da considerare. Anche la Juventus è alla ricerca di un terzino destro e incrocia i nerazzurri su più profili, in particolare Palestra, Norton-Cuffy e Belghali. Una concorrenza che rischia di alzare i costi e complicare le trattative.
Una decisione che va oltre l’emergenza
L’Inter sa che la scelta non può essere solo tampone. Gennaio servirà a coprire l’assenza di Dumfries, ma anche a mettere un tassello in vista del futuro. Il profilo giusto dovrà garantire affidabilità immediata e, allo stesso tempo, margini di crescita. Il mercato è appena entrato nella fase delle valutazioni concrete. Ma una cosa è già chiara: lo stop di Dumfries ha riaperto un dossier che a Viale della Liberazione non pensavano di dover affrontare così presto.



