La domenica di Michael Folorunsho è durata lo spazio di un battito di ciglia, sospesa tra l’esultanza e il dolore. In Cagliari-Pisa, il centrocampista è stato protagonista assoluto nel bene e nel male: prima il gol del pareggio, poi l’infortunio che lo ha costretto ad abbandonare il campo.
L’azione del gol e l’impatto con il palo
Al 59’, Folorunsho si è buttato in area con grande generosità, trovando l’incornata giusta per firmare l’1-1. Un gesto atletico istintivo, potente, ma ad alto rischio. Nel completare il movimento, il numero 90 ha colpito violentemente il palo con la gamba destra, riportando un trauma immediato che ha spento l’entusiasmo appena acceso. Per qualche istante ha provato a stringere i denti e restare in campo, ma il dolore è aumentato rapidamente, rendendo impossibile proseguire.
Cambio forzato e primi segnali di preoccupazione
Pochi minuti dopo il gol, al 63’, lo staff tecnico ha dovuto prendere atto della situazione. Folorunsho si è fermato, richiamando l’attenzione della panchina, e Pisacane ha operato la sostituzione inserendo Mazzitelli. Un cambio obbligato che ha tolto al Cagliari uno dei suoi uomini più dinamici nel momento migliore della gara.
Esami e comunicato ufficiale
Gli accertamenti svolti nelle ore successive hanno escluso complicazioni immediate. Il club ha parlato di trauma contusivo-distorsivo al ginocchio, indicando per il giocatore un periodo di riposo e terapie. Nessuna lesione grave evidenziata, ma prudenza massima per evitare ricadute.
Tempi di recupero e rientro in campo
I tempi di recupero verranno definiti giorno per giorno dallo staff medico rossoblù. L’ipotesi più realistica è un breve stop: Folorunsho dovrebbe saltare la prossima trasferta contro il Torino, con l’obiettivo di rientrare a inizio gennaio, compatibilmente con la risposta del ginocchio alle terapie. Una beffa sportiva che racconta bene la sua partita: decisiva, generosa, ma pagata a caro prezzo. Il Cagliari incrocia le dita, perché il gol dell’1-1 ha dimostrato quanto Folorunsho possa essere centrale negli equilibri della squadra. Ora serve solo pazienza.



