L’assenza non è passata inosservata. Amir Richardson non figura tra i convocati della Fiorentina per la trasferta di Parma, ultimo impegno dell’anno. Ufficialmente una scelta tecnica, nella pratica un segnale che apre interrogativi sul suo futuro in viola. Il 2025 del centrocampista marocchino, di fatto, si chiude qui. E non è un dettaglio, soprattutto alla luce delle parole pronunciate dal giocatore nei giorni scorsi.
La decisione di Vanoli e i dubbi
La scelta porta la firma di Paolo Vanoli. Non ci sono infortuni, né problemi fisici: Richardson è stato escluso per valutazione tecnica. Una motivazione che, però, fatica a chiudere il discorso. Anzi, lo riapre. Perché quando un giocatore resta fuori senza impedimenti clinici, a fine dicembre, il mercato smette di essere una suggestione e diventa una chiave di lettura concreta.
Le parole che pesano
Il punto di svolta arriva dalle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Richardson a L’Équipe. Parole misurate, ma nette. “Fuori dal campo ho attraversato momenti difficili, ma dal punto di vista calcistico negli ultimi mesi ho fatto bene. Non capivo la mia situazione. L’ex allenatore mi aveva detto che contava su di me, la società non voleva cedermi. Ma ho giocato pochissimo”. Poi la frase che cambia il quadro: “A gennaio preferirei andarmene”. Non uno sfogo impulsivo, ma una presa di posizione lucida. Richardson parla di percezione, di fiducia venuta meno, di un ruolo che non sente più suo.
Il richiamo di Nizza
E c’è anche una destinazione precisa. Il Nizza. “È la mia squadra del cuore. Ci sono cresciuto, mia madre vive lì. È la mia priorità”, ha spiegato il centrocampista. Non solo parole. Secondo Fabrizio Romano, il club della Costa Azzurra è già in contatto con il giocatore e il suo entourage per valutare la fattibilità dell’operazione. I dialoghi sono esplorativi, ma reali.
Il bilancio in viola
La Fiorentina aveva investito forte su Richardson nell’estate 2024: 10 milioni di euro al Reims, più il 10% sulla futura rivendita, contratto fino al 30 giugno 2029. Un’operazione pensata per il medio-lungo periodo. I numeri di questa stagione, però, raccontano altro. Quattro presenze complessive, due in Serie A e due in Conference League, per appena 200 minuti. Un utilizzo ridotto che stride con quanto visto l’anno precedente: 33 presenze, 2 gol e un assist.
Un finale già scritto?
L’esclusione di Parma non è una bocciatura isolata. È un tassello. Insieme alle dichiarazioni del giocatore, ai contatti con il Nizza e a un minutaggio che non decolla, compone un quadro chiaro: la storia tra Richardson e la Fiorentina sembra avviata verso l’epilogo. Gennaio è vicino. E questa volta, più che una semplice scelta tecnica, l’assenza sa di anticamera al mercato.





