La notizia era nell’aria da giorni, ora è diventata ufficiale. Assane Diao non prenderà parte alla Coppa d’Africa 2025. A comunicarlo è stata direttamente la federazione senegalese, che ha escluso l’attaccante del Como dalla spedizione continentale a causa di un infortunio muscolare giudicato incompatibile con il torneo. Il classe 2005, uno dei profili più interessanti del calcio africano emergente, ha riportato una lesione al bicipite femorale destro, rimediata con il club lombardo. Un problema serio, che impone stop e prudenza, e che lo costringerà a rientrare immediatamente in Italia per iniziare il percorso di recupero.
L’infortunio e l’uscita in lacrime all’Olimpico
Il momento che ha fatto scattare l’allarme definitivo risale alla gara tra Roma e Como. Diao, già in dubbio alla vigilia per alcuni fastidi muscolari, è stato costretto a fermarsi durante il match, uscendo dal campo visibilmente provato e in lacrime. Un segnale chiaro, che ha fatto precipitare una situazione già delicata. Gli accertamenti successivi hanno confermato le sensazioni peggiori, portando alla decisione inevitabile: niente Coppa d’Africa, nessun rischio inutile su un giocatore giovanissimo, con una carriera tutta davanti.
Il comunicato ufficiale del Senegal
La Fédération Sénégalaise de Football ha formalizzato l’esclusione con una nota chiara e asciutta, che non lascia spazio a interpretazioni:
“Infortunatosi con la sua squadra il 15 dicembre, Assane Diao si è sottoposto a esami medici il 19 dicembre, che hanno evidenziato una lesione al bicipite femorale destro. Il giocatore è escluso dalla Coppa d’Africa del 2025. La FSF gli augura una pronta guarigione.”
Una chiusura netta, che mette fine a qualsiasi discussione sulla sua possibile presenza in rassegna.
Le tensioni precedenti e il nodo Nazionale
Il caso Diao, però, non nasce oggi. Nelle settimane precedenti non erano mancati attriti tra il club e la Nazionale, con Cesc Fàbregas, tecnico del Como, che aveva espresso pubblicamente il proprio malumore sulla gestione del giocatore. Dopo Roma-Como, l’allenatore spagnolo aveva parlato senza filtri, raccontando un confronto tutt’altro che sereno con lo staff della selezione africana. Il punto centrale era uno solo: la tutela di un ragazzo di vent’anni, reduce da pochissime presenze negli ultimi mesi e appena rientrato da problemi fisici. Secondo Fàbregas, il rischio era evidente: forzare il rientro, caricarlo di pressioni e trasformare una convocazione in un boomerang, sia tecnico che umano. Una posizione che, col senno di poi, trova conferma negli eventi.
Ora conta solo il recupero
Con l’esclusione ufficiale dalla Coppa d’Africa, la priorità diventa una sola: recuperare al meglio. Il Como potrà ora gestire direttamente il percorso riabilitativo dell’attaccante, senza interferenze esterne, lavorando per rimetterlo in condizione nel medio periodo. Per Diao, la delusione è inevitabile. Ma a vent’anni, con un talento ancora in fase di costruzione, fermarsi oggi può significare ripartire meglio domani. E questo, al netto delle polemiche, è l’unico vero obiettivo che conta.
