Madrid aspetta l’Inter con l’aria delle grandi notti europee, ma i colchoneros ci arrivano pieni di cerotti. Dopo la vittoria sofferta in Liga sul campo del Getafe, l’Atletico di Diego Simeone deve guardare più all’infermeria che al campo mentre prepara la gara del “Metropolitano”. Una sfida che i nerazzurri di Cristian Chivu affrontano da primi della classe, a punteggio pieno con quattro vittorie su quattro, in un girone che promette scintille fino all’ultima giornata. L’Atletico, invece, è fermo a sei punti: margine di errore ridotto al minimo.
Due assenze già certe
L’emergenza in casa rojiblanca è tangibile. Il primo a sfilarsi dalla lista dei disponibili è Robin Le Normand, fuori da inizio novembre per un problema al ginocchio che gli ha fatto saltare le ultime gare contro Levante e Getafe. La notizia peggiore delle ultime ore, però, riguarda Marcos Llorente. Il centrocampista, costretto a lasciare il campo dopo appena quattordici minuti nell’ultima partita di Liga, ha riportato una lesione muscolare che lo esclude in modo definitivo dalla sfida con l’Inter. Un colpo durissimo per Simeone, che perde uno dei giocatori più duttile e decisivi del suo scacchiere.
Il caso Oblak e l’incognita Simeone jr
Sulla lista degli allarmi resta in bella evidenza anche il nome di Jan Oblak. Rientrato malconcio dagli impegni con la Nazionale slovena, il portiere ha prima accusato un problema alla caviglia, poi un sovraccarico muscolare che ne sta rallentando il recupero. Anche oggi ha lavorato esclusivamente in palestra: salvo miracoli dell’ultima ora, appare improbabile la sua presenza mercoledì sera. In caso di forfait, Simeone dovrebbe affidarsi a Juan Musso, ex Udinese e Atalanta, già utilizzato nelle settimane scorse.
Più sfumata la situazione di Giuliano Simeone, che ha ripreso a lavorare individualmente sul campo e spera di rientrare tra i convocati all’ultimo momento. Una presenza non risolutiva, ma utile per ampliare le rotazioni in una fase in cui ogni scelta pesa. L’Atletico arriva quindi alla sfida contro l’Inter con poche certezze, molti dubbi e un solo obbligo: non sbagliare. Perché il girone corre veloce e, questa volta, i margini per rialzarsi sono minimi.



