Bonny, il destino in nerazzurro: l’Inter ha trovato un diamante

Redazione
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Analisi tattica

Con gol e assist a raffica, il francese è la sorpresa della Serie A. Dalla timidezza fuori dal campo alla fame di San Siro: l’impatto di Bonny ha cambiato il volto dell’Inter.

Ancora in gol, ancora decisivo. Ange-Yoan Bonny ha impiegato pochissimo tempo per trasformarsi da scommessa estiva a certezza granitica. Con il 2-0 sulla Lazio, l’Inter è tornata in vetta al campionato – sette mesi dopo l’ultima volta – e lo ha fatto nel segno del suo nuovo protagonista silenzioso. Il francese, classe 2003, continua a stupire per impatto e continuità: quattro reti e tre assist in campionato, numeri da veterano più che da giovane alla prima stagione in una big.

Nome completo
Ange-Yoan Bonny
Posizione
Attaccante
Squadra attuale
Nazione
Luogo di nascita
Aubervilliers
Data di nascita
Ottobre 25, 2003 | 00:00
Età
22
Peso (Kg)
83
Altezza (cm)
189
Stagione: 2025-2026
Partite terminate
15
-
Per Game
Partite iniziate
5
0.3
Per Game
Minuti
513
34.2
Per Game
Goal
4
0.3
Per Game
Assist
4
0.3
Per Game

Il nuovo volto dell’Inter di Chivu

La squadra di Cristian Chivu ha ritrovato equilibrio, ritmo e concretezza. E al centro di questa rinascita c’è proprio Bonny. Subentrato inizialmente come alternativa a Thuram, il francese ha scalato le gerarchie con una naturalezza disarmante. Ogni volta che parte titolare o entra dalla panchina, cambia l’inerzia della partita. Gol, assist, movimenti intelligenti, una presenza che non conosce paura.

Cristian Chivu

I dati lo confermano: nessun giocatore in Serie A ha partecipato a più azioni da gol del numero 17 nerazzurro. Sette, forse otto, tra gol e assist se si considera anche il passaggio decisivo contro la Fiorentina. Un bottino che lo colloca accanto ai migliori: Calhanoglu, Orsolini, Berardi, e soprattutto Nico Paz, il talento del Como che guida la speciale classifica.

Un impatto da grande, un carattere da uomo semplice

Bonny non fa proclami. Non cerca i riflettori, li attira in campo. Fuori dal rettangolo di gioco resta timido, riservato, lontano dai toni da star. Ma quando indossa la maglia dell’Inter, si accende. È in quel momento che il ragazzo tranquillo lascia spazio al calciatore feroce, capace di cambiare il volto di una partita con una giocata.
Essere all’Inter ti cambia, ma non sempre è facile reggere la pressione”, confessava in estate. Lui, invece, sembra averla trasformata in carburante. In due mesi ha quasi eguagliato le statistiche di tutta la sua scorsa stagione a Parma. E oggi, per rendimento, è già più di un vice Thuram: è una risorsa strutturale.

Bonny con la maglia dell'Inter

Un titolare in divenire

La parabola di Bonny è la storia di un talento che cresce a vista d’occhio. Ha segnato all’esordio contro il Torino, poi ha atteso il suo momento. Quando Chivu gli ha dato fiducia, ha risposto con maturità impressionante: reti, assist, disponibilità tattica, fame. A soli 22 anni gioca con la consapevolezza di un veterano. Si muove con Lautaro come se condividessero il reparto da una vita, si inserisce, crea spazi, costruisce. Lo scorso anno chiuse con sei gol e quattro assist. Ora, a metà novembre, è già vicino a quelle cifre. E la sensazione è che abbia appena cominciato.

Nel segno del destino

C’è un dettaglio che rende questa storia quasi romantica. Bonny ha raccontato di come la prima maglia della sua vita fosse proprio quella dell’Inter. “Era la mia prima maglia da calcio, me la comprò mia madre quando avevo sei anni”, ha confidato. “Quando l’Inter mi ha cercato, non ho avuto dubbi. È qui che volevo essere, era destino”. Quel bambino con la maglia nerazzurra oggi è cresciuto, gioca a San Siro e trascina l’Inter. E se il destino esiste davvero, per Bonny non poteva avere colori diversi: neri e azzurri, come la sua nuova vita da protagonista.