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Redazione
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Bruno Fernandes si sfoga: “Lo United mi ha fatto male”

Il capitano racconta il retroscena sulla possibile cessione in Arabia Saudita: “Ho capito che per il club non era un problema”

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«Mi sono sentito ferito». Bruno Fernandes non usa giri di parole e, parlando apertamente del suo rapporto con il Manchester United, mette a nudo una frattura emotiva che va oltre il campo. Il riferimento è all’estate 2025, quando il club ha aperto alla possibilità di una sua cessione verso la Saudi Pro League, lasciando intendere che un addio non sarebbe stato un problema.

Nome completo
Bruno Miguel Borges Fernandes
Posizione
Centrocampista
Squadra attuale
Nazione
Luogo di nascita
Maia
Data di nascita
Settembre 8, 1994 | 00:00
Età
31
Peso (Kg)
66
Altezza (cm)
179
Stagione: 2025-2026
Partite terminate
16
-
Per Game
Partite iniziate
16
1.0
Per Game
Minuti
1432
89.5
Per Game
Goal
5
0.3
Per Game
Assist
7
0.4
Per Game

“Avrei potuto andarmene, ma non l’ho fatto”

Il capitano dei Red Devils racconta tutto in prima persona, spiegando di aver avuto la possibilità di forzare la mano come spesso accade nel calcio moderno. «Avrei potuto fare come tanti, dire che volevo andare via, smettere di allenarmi e chiedere di partire per 20 o 30 milioni perché dall’altra parte mi pagavano di più. Ma non l’ho mai fatto». La scelta di restare nasceva da un sentimento profondo: «Ho sempre sentito che l’empatia e l’affetto che provavo per il club fossero reciproci. Non mi sono mai visto nella posizione di creare problemi allo United».

“Ho capito che il club voleva che me ne andassi”

Poi, però, qualcosa si è rotto. Fernandes racconta il momento in cui ha avuto la sensazione che il legame non fosse più lo stesso. «Arriva un momento in cui, per loro, i soldi diventano più importanti di qualsiasi altra cosa. Io ho capito che il club voleva che me ne andassi, questo ce l’ho molto chiaro in testa». Una consapevolezza maturata anche nei dialoghi interni: «L’ho detto anche ai dirigenti, ma penso che non abbiano mai avuto davvero il coraggio di prendere fino in fondo quella decisione».

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“Sono rimasto per la mia famiglia e per questo club”

Nonostante tutto, Fernandes sceglie di restare a Old Trafford. Una decisione ponderata, non dettata dall’orgoglio.
«Ho deciso di rimanere anche per motivi familiari, ma soprattutto perché mi piace davvero questo club». Nel suo racconto emerge anche il peso del confronto tecnico: «Il dialogo con l’allenatore è stato molto importante per farmi prendere questa decisione».

“Pensare che la mia partenza non fosse un problema mi rende triste”

La ferita, però, resta aperta. Fernandes lo dice chiaramente. «Ho avuto la sensazione che, dal punto di vista del club, se me ne fossi andato non sarebbe stato un grosso problema. Questa cosa mi fa molto male».Non è una questione di ego, ma di riconoscimento: «Sono sempre disponibile, gioco sempre, do tutto me stesso, che le cose vadano bene o male. Non c’è nulla da criticare nel mio atteggiamento».

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“Vedi altri che non difendono questo club come te”

Il racconto si chiude con un’osservazione amara sull’ambiente. «Guardi intorno a te e vedi giocatori che non danno lo stesso valore al club, che non lo difendono allo stesso modo. E questo ti rende triste». Bruno Fernandes è rimasto al Manchester United, ma le sue parole raccontano molto più di una semplice scelta di mercato. Raccontano una fiducia incrinata, un capitano che si è sentito messo in discussione non per il campo, ma per il bilancio. E che oggi, pur restando, non nasconde il dolore.

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