Cagliari-Inter 0-2, Lautaro e Pio Esposito firmano la vittoria: i nerazzurri sorridono in Sardegna

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Lautaro colpisce dopo dieci minuti, Pio Esposito chiude i conti con il primo gol in Serie A. Per il Cagliari reazione tardiva e tanta sfortuna: la squadra di Chivu vola a quota due successi consecutivi.

Unipol Domus, Cagliari
Serie A
27 Settembre 202520:45
Cagliari
0 2
Inter

Alla Unipol Domus l’aria è cambiata presto. Bastano nove minuti perché Lautaro Martínez, al ritorno da titolare, ricordi al pubblico sardo perché è da anni uno degli incubi peggiori del Cagliari. L’argentino anticipa tutti sul cross di Bastoni e di testa infila il vantaggio. Una sentenza: dodici gol in dodici incroci contro i rossoblù, record che conferma quanto l’istinto del “Toro” sia devastante quando si accende. I padroni di casa restano in piedi, provano a restare aggrappati al match, ma finiscono per cedere nel momento migliore. Il colpo finale lo piazza Pio Esposito, gioiello della cantera nerazzurra: al minuto 82 trasforma in oro il cross di Dimarco e celebra la sua prima rete in Serie A sotto lo sguardo del fratello Sebastiano, avversario per la prima volta nella massima serie.

La forza dei dettagli e l’impronta di Chivu

Il vantaggio iniziale non è frutto del caso. L’azione che porta all’1-0 nasce da una rimessa laterale, con Chivu a richiamare i suoi sulla disposizione da adottare. La squadra si sposta, scarica palla a sinistra e costruisce sul lato forte con Carlos Augusto, Barella e Bastoni. La parabola del difensore è perfetta, il movimento di Lautaro letale. È un gol che racconta quanto l’Inter abbia già assimilato principi chiari, capaci di indirizzare la partita. La ripresa regala altre emozioni: palo pieno di Calhanoglu, due chance nitide per Thuram e il brivido per il legno colpito da Folorunsho, che avrebbe potuto cambiare la storia della gara. Poi la firma del giovane Esposito, che trasforma in realtà quella che fino a ieri era solo una favola da raccontare negli allenamenti.

Lautaro in gol contro il cagliari

Cagliari generoso, ma tradito dagli episodi

La squadra di Pisacane gioca con cuore, ma fatica a rendersi davvero pericolosa. La difesa guidata da Mina regge a tratti, mentre Zé Pedro e Luperto appaiono in difficoltà di fronte al fraseggio nerazzurro nello stretto. Palestra è tra i più vivaci, ma manca un centrocampo capace di gestire il pallone con qualità. La serata diventa ancora più amara quando Andrea Belotti è costretto ad abbandonare il campo nel primo tempo per un problema al ginocchio. A quel punto il destino sembra segnato. L’occasione di Folorunsho nel finale rimane il lampo isolato in una gara in cui la fortuna non ha certo aiutato i rossoblù.

Il segno dei fratelli Esposito

A rendere speciale la serata è anche la sfida in famiglia. I fratelli Esposito, entrambi con il numero 94 sulle spalle, si ritrovano avversari in Serie A dopo aver condiviso i campi di provincia e i sogni da bambini a Castellammare. Sebastiano aveva scherzosamente detto a Pio di segnare al più presto, e il destino ha voluto che la sua prima rete arrivasse proprio contro di lui. È un momento simbolico, che racconta non solo l’ascesa di un talento ma anche la forza delle storie che il calcio regala. Chivu applaude, Marotta lo incorona: “Può diventare un campione”. La favola di Pio è appena iniziata, e l’Inter spera che possa diventare presto una certezza.