Il calendario non concede transizioni morbide. Il 2026 della Serie A si apre subito con una partita che pesa, per contesto e prospettive. Cagliari e Milan si affrontano nell’anticipo del venerdì sera alla Unipol Domus, inaugurando la diciottesima giornata, penultima del girone d’andata. Arrivano entrambe da una vittoria. Il Cagliari ha espugnato Torino mostrando ordine e compattezza, il Milan ha archiviato il Verona senza affanni, confermando una superiorità tecnica che però cerca continuità. Due successi diversi, due momenti diversi. Ma lo stesso bisogno: dare un senso al nuovo anno fin dalla prima pagina.

Il Cagliari tra continuità e coraggio
Per Fabio Pisacane la tentazione è una sola: non toccare ciò che ha funzionato. La difesa a tre vista contro il Torino dovrebbe essere confermata, con una struttura pensata più per reggere che per dominare. In avanti, spazio all’imprevedibilità.
L’idea è affidarsi ancora a Gianluca Gaetano alle spalle della sorpresa del momento, Semih Kılıçsoy, in gol nelle ultime due uscite e sempre più dentro il progetto. Un segnale chiaro: il Cagliari non vuole solo sopravvivere, ma scegliere quando colpire.
In difesa si avvicinano al rientro Yerry Mina e Carlos Rodríguez, assenti per influenza contro il Toro. Resta invece fuori Michael Folorunsho, fermato da un intervento chirurgico dopo l’infortunio con il Pisa. La sensazione è che Pisacane voglia una squadra corta, pronta a soffrire, ma anche capace di accendere la partita con pochi tocchi.

Il Milan e la gestione delle certezze
Sul fronte opposto, Massimiliano Allegri continua a muoversi lungo il filo dell’equilibrio. Non tanto per scelta ideologica, quanto per necessità. Alcune certezze non sono ancora tali. Le condizioni di Matteo Gabbia e Rafael Leão restano da valutare fino all’ultimo, con convocazione non scontata. In difesa è pronto Koni De Winter, mentre davanti Allegri sembra orientato a confermare Christopher Nkunku, reduce dalla doppietta al Verona.
In mezzo al campo il nodo è tattico prima ancora che tecnico. Youssouf Fofana è pronto a riprendersi spazio, ma Ruben Loftus-Cheek vuole restare dentro la partita. Una competizione interna che Allegri considera un valore, non un problema. Capitolo a parte per Niclas Füllkrug: l’ufficialità del suo arrivo dal West Ham United è attesa a breve e la prima convocazione è probabile. Non per cambiare il Milan subito, ma per iniziare a inserirlo nel contesto.
Una partita che dice più di quanto sembri
Cagliari-Milan non assegna titoli, non chiude discorsi. Ma è una partita che misura l’inerzia. Per i sardi, l’occasione di dare seguito a un’identità appena ritrovata. Per i rossoneri, il test di maturità contro una squadra che non concede spazi gratis e che chiede di essere battuta con pazienza. Il 2026 comincia così. Senza fuochi d’artificio, ma con una domanda chiara sul tavolo: chi è pronto a trasformare il nuovo anno in continuità, e chi dovrà ancora cercarsi? La risposta, come sempre, la darà il campo.





