La corsa scudetto della Roma inciampa all’Unipol Domus. In una gara sporca, nervosa e a tratti caotica, è il Cagliari di Pisacane a prendersi tutto con il destro di Gianluca Gaetano, entrato dalla panchina e capace di firmare all’82’ il definitivo 1-0. Per i sardi è la terza vittoria in campionato e un passo pesante in chiave salvezza, per i giallorossi la seconda sconfitta consecutiva dopo il ko con il Napoli: un segnale forte in una fase in cui la squadra di Gasperini sembrava aver trovato continuità anche in alta quota.
Cagliari feroce, Roma imbrigliata: primo tempo a ritmi alti ma senza gol
L’avvio è tutto di marca rossoblù. L’Unipol Domus spinge, il Cagliari risponde con aggressività e campo occupato in avanti. Subito Esposito prova a mettere in difficoltà Svilar con un cross velenoso che sfila sul fondo senza deviazioni, poi è Borrelli a ricevere lungo da Deiola e calciare alto da posizione defilata. Il canovaccio è chiaro: i sardi verticalizzano appena possibile, la Roma fatica a pulire il primo possesso e resta spesso schiacciata nella propria metà campo.
La squadra di Gasperini si affaccia in avanti a strappi, più che con trame fluide. Una prima avvisaglia arriva con Soulé, che con il piattone trova i guanti sicuri di Caprile, quindi con una combinazione sulla destra che libera Çelik al cross, senza però creare veri pericoli. Dall’altra parte, invece, le iniziative di Palestra e i movimenti tra le linee di Folorunsho tengono costantemente in tensione la linea giallorossa, costretta agli straordinari.
Nel finale di tempo la Roma prova ad alzare il baricentro: Koné recupera un pallone sanguinoso e serve Pellegrini, il cui tiro viene murato prima che possa arrivare in porta. È l’istantanea perfetta della prima frazione: Cagliari più aggressivo e diretto, Roma ordinata ma poco brillante e quasi mai davvero pericolosa.
Il rosso a Çelik cambia la partita: Roma in dieci e Cagliari che fiuta il sangue
La ripresa si apre con l’episodio che spacca la gara. Al 49’ Folorunsho parte palla al piede, spacca in due il campo e punta la porta: Çelik lo stende al limite dell’area, Zufferli indica inizialmente il dischetto, poi richiamato dal VAR corregge la decisione in punizione dal limite ma estrae il cartellino rosso diretto per chiara occasione da gol negata. La Roma resta in dieci e la sfida cambia completamente scenario.
Sulla punizione conseguente è Esposito a cercare il palo del portiere, ma Svilar respinge e tiene in piedi i compagni. Poco dopo il portiere giallorosso si supera su Obert, murandolo da distanza ravvicinata con un’uscita bassa che ha il sapore del miracolo. Il Cagliari, forte della superiorità numerica, avverte l’odore del sangue e alza ulteriormente la pressione, mentre la Roma è costretta a riorganizzarsi in emergenza: fuori Baldanzi, dentro Rensch per riequilibrare la linea dopo l’espulsione di Çelik.
Gasperini prova a cambiare l’inerzia attorno all’ora di gioco: dentro Dybala, Ferguson ed El Aynaoui al posto di Soulé, Pellegrini e Cristante. I giallorossi ritrovano un minimo di qualità tra le linee, ma la sensazione è che ogni ripartenza del Cagliari possa diventare un potenziale match point.
Gaetano spacca il match, la Roma si spegne nel finale
Il finale è una lunga salita per la Roma. Il Cagliari insiste soprattutto sulla catena di destra, dove Palestra diventa un rebus insoluto per la difesa giallorossa: prima sfiora il gol con una giocata che si trasforma in un cross-tiro a fil di palo, poi cade in area dopo un contatto con Ghilardi invocando il rigore, con Zufferli che lascia correre tra le proteste rossoblù. Ne nasce anche un momento di tensione con Hermoso e Folorunsho protagonisti, che costa il giallo al centrocampista romano del Cagliari e allo stesso difensore della Roma.
Pisacane pesca dalla panchina l’arma decisiva: Gaetano entra assieme a Prati per dare qualità e freschezza a una squadra che sente di poterla vincere. L’episodio chiave arriva all’82’: cross dalla sinistra che attraversa l’area, la palla arriva sul lato opposto a Gaetano, controllo perfetto, destro di controbalzo in diagonale che passa sotto le gambe di El Aynaoui, bacia il palo e si insacca alle spalle di Svilar. L’Unipol Domus esplode, il tabellone dice Cagliari-Roma 1-0.
Nel finale succede di tutto: i sardi provano a fermare il gioco per i crampi di Folorunsho, Hermoso tiene il pallone in campo e scatta un parapiglia tra panchine e giocatori, sintesi della tensione che ha accompagnato l’intera ripresa. I cinque minuti di recupero scorrono tra duelli, palloni spazzati e l’incitamento continuo dello stadio. La Roma non trova più linee di passaggio pulite né l’energia per un assalto finale degno di questo nome.
Cagliari, tre punti d’oro. Roma, occasione sprecata nella corsa al vertice
Al triplice fischio il Cagliari può esultare per una vittoria dal peso specifico enorme: terzo successo in campionato, quota 14 punti e un margine prezioso sulla zona retrocessione, ma soprattutto la sensazione di essere tornato una squadra viva, capace di soffrire e colpire al momento giusto. Pisacane incassa risposte importanti da Folorunsho, da un inesauribile Palestra e da un Gaetano decisivo entrando a gara in corso.
Per la Roma è una sconfitta che brucia. Non solo per il risultato, ma per la dinamica: seconda caduta consecutiva dopo il Napoli, gara giocata a lungo in gestione senza mai trovare l’accelerazione giusta, espulsione pesante di Çelik e passo falso che potrebbe costare caro in una corsa scudetto affollata e spietata. Gasperini aveva parlato di “highlander” in conferenza, ma oggi i suoi uomini sono sembrati fragili nei momenti chiave.
La strada è ancora lunga, ma il messaggio di Cagliari è chiaro: chi vuole restare aggrappato alla vetta non può permettersi di lasciare punti per strada così. All’Unipol Domus, intanto, resta l’eco del destro di Gaetano e della notte in cui il Cagliari ha rimesso in moto la propria stagione, lasciando alla Roma più di una domanda a cui rispondere.



