Una pioggia insistente e un campo che scivola via come la fiducia del pubblico sardo: la serata della Domus Arena consegna al Sassuolo tre punti fondamentali e al Cagliari un’altra amara riflessione. La squadra di Fabio Pisacane cede 2-1, al termine di una partita intensa, vibrante e giocata a tratti con più nervi che lucidità.
Decidono Laurienté e Pinamonti, con il primo centro stagionale di Sebastiano Esposito a rendere solo meno amaro il finale.
L’equilibrio del primo tempo: intensità senza emozioni
Pisacane aveva scelto la strada della continuità, confermando il 3-5-2 con Esposito dal primo minuto e Adopo regista centrale. Dall’altra parte, Fabio Grosso ripartiva dal suo 4-3-3 d’ordinanza, affidandosi al talento di Volpato per sopperire all’assenza di Berardi.
Il diluvio ha complicato tutto: passaggi corti, rimbalzi imprevedibili, ritmo spezzato. Ne è uscita una frazione dominata più dall’agonismo che dal gioco. Il Cagliari, soprattutto sul lato sinistro, ha provato a incidere con Idrissi e Folorunsho, costringendo Thorstvedt a ripiegare più volte in copertura. L’occasione più nitida è arrivata da un cross di Palestra, che ha trovato Borrelli pronto a fare da sponda per Esposito: rete annullata per fuorigioco, ma l’azione ha scaldato il pubblico e dato l’impressione di una squadra viva. Il Sassuolo, invece, ha faticato a distendersi: troppo stretti gli spazi per i guizzi di Laurienté e Volpato, troppo prevedibile la manovra in uscita.
Ripresa di fuoco: Laurienté accende la serata
Con la pioggia in calo, la partita si è improvvisamente accesa. Al 54’, Laurienté si è inventato un gol da campione: un tiro arcuato, preciso, che ha sorpreso Caprile e sbloccato il risultato. Il vantaggio emiliano ha scosso il Cagliari, che ha reagito con un tiro violento di Zappa terminato sulla traversa. Pisacane ha provato a cambiare volto alla squadra, inserendo Gaetano e Felici per aumentare il peso offensivo e passare al 4-2-3-1.
Ma proprio nel momento di maggiore pressione sarda, è arrivato il raddoppio ospite. Laurienté e Volpato hanno dialogato nello stretto liberando Pinamonti in area: controllo, finta e sinistro secco sul primo palo. È il 2-0 che taglia le gambe al Cagliari.
Eppure, la squadra di casa ha avuto il merito di non arrendersi. Gaetano, con un filtrante illuminante, ha innescato Felici, bravo a servire ancora Esposito per il gol dell’1-2. Una rete che ha riacceso gli spalti e dato senso a un ultimo quarto d’ora di pura tensione.
Un finale nervoso e un verdetto pesante
Nel finale, Pisacane ha tentato l’assalto disperato affidandosi all’esperienza di Pavoletti e alla corsa di Luvumbo. Ma la lucidità, ormai, era svanita. Le proteste per alcune decisioni arbitrali di Pairetto hanno alimentato il nervosismo, e i sardi non sono più riusciti a costruire vere occasioni da gol.
Il Sassuolo ha gestito con mestiere e ha portato a casa tre punti che valgono oro, salendo a 13 punti in classifica e ritrovando convinzione. Per il Cagliari, invece, è la terza sconfitta casalinga consecutiva: il segnale di una crisi che inizia a pesare non solo sui risultati, ma anche sul morale.




 
			
 
		 
		 
		 
		 
		 
		 
									