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Redazione
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Chiesa e la Juventus, nostalgia o necessità? Perché il ritorno è più un’idea romantica che un’operazione reale

I bianconeri cercano un vice Yildiz, ma il nome di Federico Chiesa riapre ferite recenti: mercato, forma e progetto raccontano una verità scomoda

Calciomercato
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Ci sono storie che il calcio non chiude mai davvero. Le mette in pausa, le congela, le lascia lì, pronte a riemergere quando il contesto sembra favorevole. Federico Chiesa e la Juventus appartengono a questa categoria: un rapporto interrotto male, con più domande che risposte, e con quella sensazione di incompiuto che nel mercato diventa sempre tentazione. Gennaio, si sa, è il mese delle suggestioni. E tra le esigenze dei bianconeri, una su tutte, trovare un’alternativa credibile a Kenan Yildiz, riaffiora anche il nome di chi a Torino ha vissuto luci fortissime e ombre altrettanto pesanti. Ma il punto non è se Chiesa piaccia ancora alla Juventus. La domanda vera è un’altra: ha senso, oggi, per entrambe le parti?

Una separazione che pesa ancora

Chiesa ha lasciato Torino nell’estate 2024, nel momento esatto in cui la Juventus ha deciso di voltare pagina affidando la rifondazione tecnica a nuove idee. La cessione al Liverpool, a cifre contenute, è stata figlia di una rottura più strategica che emotiva. Da una parte un club deciso a ridisegnarsi, dall’altra un giocatore che cercava centralità e continuità. Nessuno, però, immaginava un impatto così complicato in Inghilterra.

Anfield, ma senza palco

A Liverpool Chiesa non è mai diventato protagonista. Qualche lampo, numeri discreti se letti senza contesto, ma una realtà chiara: non è una prima scelta. Nemmeno per Arne Slot, che pure non gli ha mai negato stima tecnica. Il problema non è la qualità, ma il ruolo. Chiesa oggi è un giocatore che entra, raramente decide, quasi mai costruisce continuità. E per un esterno che vive di ritmo, strappi e fiducia, è una condizione che pesa più di qualsiasi infortunio.

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La Juventus di oggi non è quella di ieri

Ed è qui che il discorso si fa più scomodo. La Juventus attuale cerca un vice Yildiz, non un nuovo leader offensivo. Cerca una soluzione funzionale, elastica, sostenibile. Chiesa, per storia e status, non è un comprimario. Non lo è mai stato e difficilmente lo accetterebbe. Riportarlo a Torino significherebbe offrirgli minuti, centralità, fiducia piena. Tutte cose che oggi la Juventus fatica a garantire a chiunque non sia al centro del progetto. E questo senza entrare nel terreno più scivoloso: forma fisica, tempi di inserimento, costi dell’operazione e disponibilità del Liverpool a una formula morbida.

Suggestione più che strategia

Il mercato vive anche di simboli, ma le squadre vincenti si muovono sui numeri e sulle prospettive. Chiesa resta un nome che scalda la piazza, che parla al cuore dei tifosi. Ma proprio per questo è un’operazione ad alto rischio emotivo: se non funzionasse, farebbe più rumore di un no secco. Per la Juventus, oggi, il ritorno di Chiesa somiglia più a una nostalgia mal gestita che a una reale necessità tecnica. Per Chiesa, invece, Torino rischierebbe di essere un ritorno a metà, senza le condizioni ideali per quel riscatto personale che va cercando. Nel calcio, come nella vita, non tutte le storie meritano un sequel. Alcune vanno ricordate per quello che sono state, non forzate per ciò che non possono più essere. E Juventus-Chiesa, almeno per ora, sembra appartenere proprio a questa categoria.

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Nome completo
Federico Chiesa
Posizione
Attaccante
Squadra attuale
Nazione
Luogo di nascita
Genova
Data di nascita
Ottobre 25, 1997 | 00:00
Età
28
Peso (Kg)
70
Altezza (cm)
175
Stagione: 2025-2026
Partite terminate
16
-
Per Game
Partite iniziate
1
0.1
Per Game
Minuti
273
17.1
Per Game
Goal
2
0.1
Per Game
Assist
1
0.1
Per Game
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