La notte del derby del Tyne-Wear si è trasformata in un incubo per il Newcastle. Dan Burn, colonna della difesa dei Magpies, è stato trasportato d’urgenza in ospedale dopo aver accusato gravi difficoltà respiratorie in seguito a un duro colpo subito nel primo tempo della sfida persa contro il Sunderland. Gli accertamenti effettuati nelle ore successive hanno confermato il timore peggiore: frattura alle costole e stop inevitabile.
Lo scontro e l’uscita dal campo
L’episodio che ha cambiato la serata arriva al 42° minuto. Burn resta coinvolto in un contrasto acceso durante una lotta per il pallone con Nordi Mukiele, intervento che gli costa un colpo violento all’altezza del busto. Il difensore inglese prova inizialmente a stringere i denti, riceve le prime cure e rientra in campo, ma pochi minuti dopo crolla nuovamente sull’erba, visibilmente in affanno. Il respiro corto, l’impossibilità di proseguire e la preoccupazione dello staff medico spingono a una decisione immediata: sostituzione e trasferimento in ospedale già all’intervallo, per scongiurare complicazioni.
L’allarme di Eddie Howe
Nel post-partita, Eddie Howe non nasconde la gravità del momento. Le sue parole restituiscono la tensione vissuta in panchina: “A metà gara Dan aveva difficoltà a respirare, era una situazione seria. È stato portato in ospedale per controlli alle costole, speriamo che stia bene”. Il tecnico sottolinea anche il peso dell’assenza: “Stiamo già facendo i conti con diversi infortuni in difesa. Perdere anche Dan, che è sempre disponibile e affidabile, è stato un colpo durissimo”. Le conferme arrivate successivamente, rilanciate dalla stampa inglese, parlano di frattura costale e di alcune settimane di stop, un’assenza pesante in un reparto già ridotto all’osso.
Un’assenza che pesa come un macigno
I numeri spiegano meglio di ogni parola l’importanza di Burn nello scacchiere del Newcastle. Il centrale aveva saltato una sola partita di Premier League in stagione, quella contro il Manchester City per squalifica, ed era stato sempre titolare anche nelle sei gare di Champions League disputate finora. Continuità, leadership e affidabilità: qualità difficili da sostituire. Il problema è che le alternative scarseggiano. Sven Botman è fermo da settimane per un problema alla schiena e spera di rientrare contro il Chelsea, mentre Emil Krafth e William Osula restano fuori a tempo indeterminato. Anche Kieran Trippier, alle prese con guai fisici e con il contratto in scadenza, non tornerà prima di gennaio. A complicare il quadro, c’è anche l’assenza recente del portiere Nick Pope, rientrato solo parzialmente dopo un infortunio all’inguine.
Derby amaro e calendario complicato
La sconfitta contro il Sunderland, decisa da un autogol beffardo di Nick Woltemade, ha lasciato strascichi profondi. Non solo per il risultato, ma per una prestazione che Howe ha definito lontana dagli standard attesi. “Ci resterà l’amaro in bocca a lungo”, ha ammesso il tecnico, parlando di una squadra poco incisiva e punita nell’unico episodio decisivo. Il Newcastle resta 12° in classifica, a distanza comunque contenuta dalla zona europea, ma ora dovrà affrontare un calendario impegnativo senza uno dei suoi pilastri. All’orizzonte c’è il Fulham nei quarti di finale di Carabao Cup, competizione che i Magpies vogliono difendere, mentre il ritorno del derby contro il Sunderland è già fissato solo per marzo. In attesa di capire i tempi esatti di recupero, una certezza c’è già: l’infortunio di Dan Burn apre un’emergenza vera e costringerà il Newcastle a stringere i denti, affidandosi a soluzioni forzate in uno dei momenti più delicati della stagione.
