Dopo settimane di voci e nostalgie, arriva la risposta netta di Didier Deschamps: Olivier Giroud non tornerà in Nazionale. Il commissario tecnico della Francia, intervistato da TF1, ha frenato ogni ipotesi di un clamoroso ritorno dell’ex attaccante del Milan, oggi protagonista al Lille. “Solo se ci sarà un’ecatombe, o qualcosa del genere, potrei pensarci. Ma spero di non doverlo mai fare”, ha dichiarato il ct con il suo consueto pragmatismo. Una frase che chiude, almeno per ora, la porta a ogni scenario romantico di rientro.
Giroud, leggenda dei Bleus e simbolo di longevità
A 39 anni compiuti, Giroud continua a stupire per forma e professionalità. Il suo addio alla Nazionale, arrivato dopo Euro 2024, ha lasciato un segno profondo: con 57 gol in 137 presenze, è il miglior marcatore della storia della Francia, davanti a Henry e Mbappé. Lo stesso attaccante, tuttavia, aveva lasciato uno spiraglio aperto: “Se dovesse servire una mano in qualche partita o raduno, io ci sarò”. Un gesto di disponibilità che aveva acceso il dibattito tra tifosi e stampa francesi, ma che non ha smosso le convinzioni del ct.
Dal Milan al Lille, un nuovo inizio
Dopo dodici anni all’estero, tra Arsenal, Chelsea e Milan, Giroud è tornato in patria la scorsa estate, legandosi al Lille. L’impatto è stato immediato: tre gol nelle prime tre partite ufficiali tra Ligue 1 ed Europa League, contro Brest, Monaco e Brann. Un avvio scintillante che aveva riacceso i riflettori sul veterano, prima che la sua vena realizzativa si esaurisse: l’ultimo gol risale infatti al 25 settembre, nella gara europea contro il Brann, mentre in campionato non segna dal 24 agosto.
“Mai dire mai”, ma il futuro è già scritto
Deschamps, che di Giroud conosce ogni limite e virtù, ha voluto chiarire con eleganza ma fermezza: “Ha fatto una carriera straordinaria e resta un esempio. Ma oggi guardiamo avanti, con altri profili”. Eppure, in Francia, l’idea di rivedere il “soldato Giroud” in maglia Bleus continua a stuzzicare i tifosi, soprattutto in vista del Mondiale 2026.
Per ora, però, il ct non sembra intenzionato a cambiare rotta: il tempo dei ritorni, almeno a parole, è finito. Giroud, come sempre, incassa con classe. Sorride, lavora e segna quando può. Forse non vestirà più la maglia della Francia, ma la sua storia con i Bleus, e i suoi 57 gol, restano scolpiti per sempre nella memoria del calcio francese.


