Dortmund, Kovač prepara il colpo grosso: cinque motivi per credere nell’impresa contro il Bayern

Redazione
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I gialloneri arrivano al Klassiker in uno stato di forma straordinario: solidità difensiva, equilibrio tattico e un tecnico capace di trasformare il gruppo. Il Bayern avvisato: all’Allianz Arena si può scrivere un’altra pagina di storia.

C’è un’aria diversa a Dortmund. Da quando Niko Kovač si è seduto sulla panchina giallonera, la squadra ha ritrovato compattezza, spirito di gruppo e una mentalità vincente che sembrava smarrita. Ora, alla vigilia dell’attesissimo Klassiker contro il Bayern Monaco, il Borussia sogna il colpo grosso: espugnare l’Allianz Arena e riaprire definitivamente la corsa al titolo.

E non si tratta solo di speranza. Ci sono motivi concreti per credere che il Dortmund possa davvero farcela. In questa stagione, i Black and Yellows hanno mostrato una crescita costante e una fiducia che ricorda le grandi squadre del passato.

Kovač, il condottiero che ha cambiato tutto

L’ex tecnico del Bayern conosce l’ambiente di Monaco come pochi e ha saputo trasmettere alla sua nuova squadra identità e disciplina tattica. I numeri lo confermano: con una media di 2,1 punti a partita, nessun allenatore nella storia recente del Dortmund ha fatto meglio.

Kovač ha costruito un gruppo che difende con ordine e attacca con coraggio, valorizzando talenti imprevedibili come Karim Adeyemi e Yan Couto, oltre a un ritrovato Serhou Guirassy, sempre letale sotto porta. L’impressione è che il Dortmund abbia finalmente trovato un equilibrio: una squadra tanto spettacolare quanto solida.

Una difesa di ferro e un muro chiamato Schlotterbeck

La chiave del nuovo Dortmund è la solidità difensiva. Quattro clean sheet nelle prime sei giornate di Bundesliga raccontano molto del lavoro di Kovač. Il rientro di Nico Schlotterbeck dopo l’infortunio ha restituito sicurezza a un reparto che oggi si muove come un blocco unico.

Borussia Dortmund

Al suo fianco, Waldemar Anton e Ramy Bensebaini completano una retroguardia che concede pochissimo. Ma il vero motore del sistema è la corsia esterna: Yan Couto e Daniel Svensson macinano chilometri, coprono e spingono con costanza. Il dato è eloquente: Svensson è il giocatore che ha percorso più distanza di chiunque altro in Bundesliga (oltre 75 km). Fermare il Bayern non sarà facile, ma se c’è una squadra in grado di riuscirci, oggi è proprio il Dortmund.

Spezialisti del Klassiker: quando il Dortmund si esalta

Il Klassiker è una partita che va oltre i numeri, ma la storia recente parla chiaro: il Bayern non batte il Dortmund da quasi due anni. Nelle ultime tre sfide, i gialloneri hanno raccolto due pareggi e una vittoria clamorosa — quel 2-0 all’Allianz Arena nel marzo 2024, firmato Adeyemi e Ryerson, che ha segnato un punto di svolta nella rivalità.

Esperienza, coraggio e memoria contano. Kovač sa che il suo gruppo ha già dimostrato di poter vincere a Monaco, e quella consapevolezza sarà il primo passo per tentare un’altra impresa.

Striscia esterna da record: sette partite senza sconfitte

Fuori casa, il Dortmund non perde da sette gare consecutive di Bundesliga, con 20 gol segnati e un solo passo falso in Europa, nel pirotecnico 4-4 contro la Juventus. Tra le vittorie più significative spicca il 4-2 contro il Leverkusen e il pari per 2-2 proprio nella precedente trasferta all’Allianz Arena.

La squadra di Kovač non teme più il fattore campo: gioca con personalità, impone ritmo e sa ribaltare i momenti difficili. A Monaco non andrà per difendersi, ma per attaccare con la consapevolezza di poter ferire chiunque.

L’obiettivo: riaprire la corsa al titolo

Una vittoria significherebbe ridurre a un solo punto il distacco dal Bayern capolista e lanciare un segnale forte a tutta la Bundesliga. Nonostante il percorso impeccabile dei bavaresi finora, il Dortmund è riuscito a restare in scia e, soprattutto, a ritrovare quella fame che lo aveva reso protagonista nel 2022/23.

Nessuno, a Dortmund, ha dimenticato l’amarezza di quella stagione finita all’ultima giornata. Ma oggi la squadra sembra avere un’energia diversa, più matura, più concreta.

Come ha ricordato lo stesso Kovač in conferenza stampa: “Per vincere contro il Bayern serve coraggio, ma anche lucidità. Noi abbiamo entrambe.”

Il Klassiker come prova di forza

All’Allianz Arena si giocherà molto più di tre punti. Sarà un test di carattere, di ambizione e di identità. Il Dortmund di Kovač ha tutte le carte in regola per tentare l’impresa: solidità, fiducia e una convinzione che cresce partita dopo partita.

Il Bayern resta favorito, ma la sensazione è che questa volta i gialloneri non si presenteranno da vittime sacrificali. Anzi, potrebbero essere proprio loro – con la loro fame e organizzazione – a scrivere l’ennesimo capitolo sorprendente del Klassiker.