Dieci contro undici per più di settantacinque minuti, ma alla fine a festeggiare è l’Everton. All’Old Trafford i Toffees firmano un’impresa che entra dritta nei libri di storia: 1-0 al Manchester United grazie al gioiello di Kiernan Dewsbury-Hall e a una prestazione difensiva di rara compattezza, impreziosita da un Jordan Pickford in versione muro. Una serata folle, iniziata malissimo per gli ospiti e trasformata in una vittoria che mancava su questo campo dal 2013.
Rosso a Gueye e partita stravolta
La gara nasce già in salita per l’Everton. Dopo un buon avvio, con qualche iniziativa sulla trequarti e un atteggiamento coraggioso, arriva il primo colpo di scena: Seamus Coleman è costretto a lasciare il campo dopo appena dieci minuti per infortunio.
Pochi giri d’orologio più tardi, la partita esplode. Sullo 0-0, Idrissa Gueye entra in collisione verbale con Michael Keane: il confronto degenera, volano mani e spintoni, il senegalese alza lo schiaffo sul compagno e l’arbitro non ha dubbi. Cartellino rosso diretto al 13’, Everton in dieci e Old Trafford che pregusta una serata in discesa.
È il tipo di espulsione che può distruggere una squadra, soprattutto in trasferta. Eppure, paradossalmente, da quel momento i Toffees si compattano.
Il capolavoro di Dewsbury-Hall
Con un uomo in più, lo United prende campo ma non il controllo delle emozioni. Bruno Fernandes prova subito a indirizzare la gara, ma tra imprecisioni e letture sbagliate i Red Devils non riescono a trasformare il possesso in occasioni pulite.
A scuotere il match è, invece, l’Everton. Al 29’, Dewsbury-Hall riceve palla, affonda tra le linee, salta l’uomo e lascia partire un destro meraviglioso che si infila all’incrocio. Un’azione in conduzione pulita, un tiro pulito e potente, il silenzio gelato dell’Old Trafford.

L’ex Leicester firma il suo primo gol di destro in Premier League e trasforma una notte che sembrava maledetta in un’occasione irripetibile. L’Everton, nonostante l’inferiorità numerica, va al riposo avanti 1-0, difendendo con ordine e concedendo solo qualche lampo di Fernandes, fermato da una prima grande risposta di Pickford sul finire del tempo.
Assedio United, ma Pickford è insuperabile
La ripresa è un lungo monologo territoriale del Manchester United. Le statistiche lo raccontano con brutalità: oltre l’80% di possesso, centinaia di passaggi (più di 580 in totale) e una pressione costante sull’area dei Toffees. Ma l’Everton, chiuso in un blocco basso e compatto, difende come se ogni pallone valesse un pezzo di stagione. Thierno Barry domina nel gioco aereo, vince duelli su duelli e guida una linea difensiva che non si scompone mai.

Davanti a loro, Pickford fa il resto. Prima dice no a Bryan Mbeumo con una parata spettacolare dopo un tiro dal limite, poi respinge il tentativo ravvicinato di Mason Mount sul rimbalzo. Nel finale, quando l’Old Trafford trattiene il fiato, arriva l’intervento simbolo della serata: colpo di testa perfetto di Joshua Zirkzee verso l’angolino, il portiere dell’Everton si allunga all’indietro e, quasi dietro la linea del corpo, riesce a deviare sopra la traversa.
Il cronometro scivola verso il 90’, poi il tabellone indica quattro minuti di recupero. Lo United spinge, riempie l’area, ma l’Everton continua a respingere tutto, anche quando ogni rinvio somiglia più a un atto di resistenza che a un’uscita pulita.
Il fischio finale e i record riscritti
Quando arriva il triplice fischio, la panchina di David Moyes esplode. L’Everton vince 1-0 all’Old Trafford per la prima volta dal 2013 e lo fa in dieci uomini per quasi tutta la partita.
La statistica è pesante: i Toffees diventano la prima squadra a vincere una gara di Premier League in trasferta dopo un’espulsione nel primo tempo dai tempi dell’Arsenal contro il Wolverhampton (gennaio 2022). Per il club di Liverpool è la prima vittoria in campionato con un rosso nel primo tempo addirittura dal 2006, quando riuscì a battere il Tottenham nonostante l’inferiorità numerica.
La serata conferma anche un altro dato: quando l’Everton segna per primo, è dura ribaltarlo. La striscia di imbattibilità in Premier League nelle gare sbloccate dagli uomini di Moyes si allunga ormai da mesi.
Rooney e Owen: applausi ai Toffees, critiche allo United
Il giudizio degli ex è senza sconti. Wayne Rooney sottolinea la prova di carattere: l’ex attaccante parla di Everton “sensazionale”, capace di non abbassare la testa dopo il rosso, di lavorare insieme e di difendere l’area con attenzione maniacale, esaltando ancora una volta Pickford.
Michael Owen, dal canto suo, mette il focus sulla delusione United: giocare in dieci per quasi tutta la partita è un handicap enorme, ma segnare in inferiorità e poi resistere così a lungo, per l’Everton, è una prova di forza che nessuno può contestare. Per lo United, aggiunge, “è il massimo che potessero sbagliare”: un dominio sterile, senza lucidità né cattiveria.
United sterile, Everton granitico
Per Rúben Amorim resta una notte di rimpianti: il Manchester United produce volume di gioco ma poche vere palle gol pulite, si affida a spunti individuali e si inceppa sistematicamente negli ultimi sedici metri.
L’Everton, al contrario, dà la sensazione di sapere esattamente cosa fare una volta rimasto in dieci: difendere il perimetro dell’area, accorciare con aggressività, ripartire quando possibile e affidarsi alla serata di grazia del proprio portiere. All’Old Trafford, il tabellone dice 0-1, ma la fotografia è chiara: una squadra ha fatto la storia, l’altra ha perso una grande occasione. E la prova eroica dell’Everton in dieci uomini resta destinata a essere ricordata a lungo.



