Antonio Di Gennaro non gira intorno alla realtà, e ai microfoni di Radio FirenzeViola ha raccontato una Fiorentina ancora fragile, altalenante, a tratti smarrita. Secondo l’ex bandiera viola, la prima frazione contro la Juventus ha mostrato limiti evidenti, soprattutto nervosi, con una squadra “piena di ansia e preoccupazione”. Solo nella ripresa, dice, si è intravisto qualcosa che assomiglia a una squadra vera, più corta, più convinta, finalmente intenzionata a risalire la corrente. Un segnale, certo, ma ancora troppo poco per immaginare svolte definitive.
L’allarme di Di Gennaro: “Serve mentalità da salvezza”
Nell’analisi, c’è un passaggio che pesa più degli altri. Di Gennaro individua nella mentalità il vero nodo della Fiorentina di oggi. “Devono entrare nell’ottica di lottare per la salvezza”, afferma con franchezza. Un messaggio duro, che fa eco alle parole di Vanoli e che traduce il momento: basta illusioni da metà classifica tranquilla, ora c’è da combattere ogni pallone come fanno le squadre che si giocano la Serie A settimana dopo settimana. E cita il Parma per ricordare che gli avversari crescono, corrono, non aspettano nessuno.
Mandragora, l’unica certezza nel cuore del campo
Nel centrocampo viola, per Di Gennaro, un solo giocatore sta reggendo davvero la barra dritta: Rolando Mandragora. Costanza, equilibrio, spirito: il suo momento è uno dei pochi segnali incoraggianti. “È l’unico che si salva, sta mostrando una continuità incredibile”, dice l’ex numero dieci, convinto che il centrocampista ex Juventus sia oggi imprescindibile nella struttura di squadra.
Fagioli, un talento ancora incompiuto
Molto diverso, invece, il giudizio su Nicolò Fagioli. Di Gennaro non nega le qualità, ma sottolinea con fermezza che i margini vanno trasformati in sostanza: “È acerbo, non si può più aspettare. Deve incidere”. Una riflessione che apre un tema cruciale: in un momento così delicato, la Fiorentina ha bisogno di giocatori pronti, non di promesse che continuano a rimandare l’appuntamento con la maturità.
La strada viola passa da continuità e responsabilità
Nelle sue conclusioni, Di Gennaro mescola severità e speranza. Il secondo tempo contro la Juventus ha mostrato segnali positivi, ma rimane la consapevolezza che senza un cambio di atteggiamento la Fiorentina rischia di restare invischiata in una stagione complicata. Mandragora rappresenta una certezza, Fagioli un interrogativo, il collettivo un cantiere aperto. La ricetta, secondo l’ex viola, è semplice e insieme durissima: ritrovare continuità, lavorare sui dettagli, cambiare mentalità. Perché la salvezza, oggi, non è un tabù ma un obiettivo da affrontare con coraggio.




