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Redazione
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Freytes, il mancino che intriga Bologna: talento sudamericano al banco di prova europeo

Dal Fluminense alla Serie A: il centrale argentino è vicino ai rossoblù. Numeri importanti, un Mondiale per Club da protagonista e difetti da limare.

Analisi tattica
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Il nome è destinato a diventare familiare molto presto. Juan Pablo Freytes si avvicina alla Serie A e il Bologna è pronto a scommettere su di lui come primo tassello del mercato invernale. Per il centrale argentino sarebbe la prima esperienza lontano dal Sudamerica, un salto tanto atteso quanto delicato. Il contesto è chiaro: trattativa avviata, accordo con il giocatore già impostato, distanza economica ancora da colmare con il Fluminense. I brasiliani hanno respinto una prima offerta, ma il dialogo resta aperto e la sensazione è che la fumata bianca non sia lontana.

Un percorso lungo, tutt’altro che lineare

Freytes non è un prodotto prefabbricato. Nato calcisticamente nel Newell’s Old Boys, ha vissuto una carriera fatta di deviazioni, prestiti e ripartenze. In patria non è riuscito a trovare continuità, finendo per costruirsi una credibilità lontano dai riflettori. Cile, Perù, poi Brasile: tappe diverse, campionati differenti, fino alla svolta arrivata a Lima. Con l’Alianza ha trovato spazio, responsabilità e anche qualche gol, mostrando una crescita evidente sul piano difensivo. Da lì l’interesse del Fluminense, che ha deciso di investire su di lui portandolo a Rio de Janeiro.

Rio, Thiago Silva e l’impatto vero

In Brasile Freytes ha vissuto la stagione della consacrazione. Accanto a un riferimento assoluto come Thiago Silva, l’argentino ha giocato con continuità, assorbendo insegnamenti, rimproveri e richieste di precisione quotidiana. Non un apprendistato comodo, ma estremamente formativo. Sessanta presenze stagionali, responsabilità crescenti e un rendimento che ha attirato attenzioni internazionali. Il Fluminense ha costruito su di lui una parte importante della propria fase difensiva, soprattutto nei momenti di maggiore esposizione.

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Juan Pablo Freytes

Numeri che raccontano un profilo moderno

Mancino naturale, Freytes è un difensore aggressivo ma tecnico, capace di giocare sia in una linea a quattro sia come braccetto sinistro in una difesa a tre. Proprio in quest’ultimo ruolo ha convinto maggiormente, mostrando letture preventive e una discreta capacità di uscire palla al piede. I dati certificano l’impatto: duelli aerei vinti, intercetti, palloni recuperati, ma soprattutto qualità nella prima costruzione. Nel campionato brasiliano ha primeggiato per passaggi riusciti e lanci lunghi completati, un aspetto che spiega l’interesse di una squadra come il Bologna, attenta alla pulizia del possesso.

Talento sì, ma con margini evidenti

Non è però un profilo privo di rischi. Il limite principale di Freytes è la gestione del pallone sotto pressione. Talvolta trattiene troppo, altre volte forza giocate in zone delicate del campo, esponendo la squadra a transizioni pericolose. Un difetto che in Brasile ha fatto discutere e che in Europa può pesare di più. Anche sul piano della concentrazione, il salto di livello richiederà attenzione. In marcatura è deciso, ma non sempre impeccabile. Dettagli, certo, ma in Serie A i dettagli diventano sentenze.

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Il Mondiale per Club come vetrina

Il punto più alto del suo percorso recente resta il Mondiale per Club, dove Freytes ha retto l’urto contro avversari di livello superiore, mostrando personalità e tenuta mentale. In quel contesto è arrivato anche l’unico gol stagionale, ma soprattutto la sensazione di poter stare su quel palcoscenico senza timori. Prestazioni solide, letture corrette e una crescita evidente partita dopo partita. Non è un caso se proprio lì il suo nome ha iniziato a circolare con più insistenza in Europa.

Bologna, un approdo logico

A Casteldebole Freytes non arriverebbe da titolare immediato. L’idea è inserirlo gradualmente, come alternativa e investimento, lavorando sulla disciplina tattica e sulla gestione dei tempi di gioco. Un contesto ideale, con un allenatore come Vincenzo Italiano, per trasformare un talento grezzo in un difensore affidabile.

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A 26 anni non è più una promessa acerba, ma nemmeno un giocatore finito. È esattamente in quella zona di carriera in cui il salto può definire tutto. Bologna lo sa, e per questo sta accelerando. Se l’operazione si chiuderà, Freytes arriverà in Serie A con un’etichetta chiara: talento vero, da rifinire.

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