L’entusiasmo dei primi giorni si è dissolto come un lampo d’estate. Rasmus Hojlund, arrivato a Napoli per colmare l’assenza di Lukaku, sembrava destinato a prendersi il centro dell’attacco con la naturalezza dei predestinati. Poi il vento è cambiato. Le ultime settimane raccontano un attaccante che si è improvvisamente inceppato, incapace di ritrovare quel passo che aveva acceso le prime speranze del tifo azzurro.
Non bastava il rigore trasformato con la Danimarca, utile solo alle statistiche. Il rientro a Castel Volturno ha confermato una verità che ormai nessuno può ignorare: Hojlund non segna in campionato da un mese e mezzo. Un’astinenza che pesa, soprattutto perché il Napoli in questo momento ha un disperato bisogno di certezze.

L’illusione dell’inizio: quattro gol e l’impressione del colpo giusto
Il danese era sbarcato sotto il Vesuvio nelle ultime ore di mercato, accolto da aspettative enormi ma accompagnato da un’aura di freschezza. L’impatto è stato bruciante. Alla prima in azzurro, contro la Fiorentina, gli sono bastati quattordici minuti per segnare, aprendo una striscia che avrebbe portato altri tre gol nelle prime sei partite. La doppietta allo Sporting aveva alimentato la sensazione di trovarsi davanti all’erede naturale di Lukaku. Poi la rete contro il Genoa, ultima luce prima del buio.
L’infortunio e la frenata: ritmo perso, fiducia da ricostruire
A spezzare il momento magico è stato un problema fisico sottovalutato all’inizio, ma sufficiente per incrinare la marcia. Tre partite saltate tra campionato e Champions hanno interrotto ogni progressione. Il Napoli, in quelle gare, ha perso certezze e punti, mentre Hojlund ha perso soprattutto ritmo, condizione e istinti.

Il rientro, avvenuto nel finale contro il Lecce, non ha invertito la tendenza. Da allora ha giocato tre gare consecutive da titolare – Como, Eintracht, Bologna – portando in dote zero gol personali e zero gol complessivi della squadra. Un dato che pesa come un macigno e che ha amplificato la sensazione di un’involuzione preoccupante.
La sfida all’Atalanta: un ritorno che può cambiare il vento
Il calendario gli offre un’occasione che somiglia più a un esame. L’Atalanta non è una squadra qualunque, è il luogo in cui Hojlund è diventato grande, la vetrina che lo ha lanciato nel calcio internazionale. A Bergamo ha segnato 10 gol in una sola stagione, conquistando una cessione monstre al Manchester United.
Ora ci torna da avversario, nel momento più delicato della sua avventura napoletana. E non può permettersi una prova anonima. Conte lo osserva, lo aspetta, ma non lo aspetterà all’infinito.

L’ombra di Lukaku: il gigante sta tornando
Come se non bastasse, sullo sfondo avanza un altro tema che rischia di diventare ingombrante. Romelu Lukaku è sempre più vicino al rientro. Il recupero procede spedito, tanto che una sua convocazione per la sfida del 30 novembre contro la Roma non è più considerata utopia.
Il belga non è ancora pronto per prendersi sulle spalle l’attacco azzurro, ma è chiaro che, una volta ritrovata la condizione, sarà il punto fermo della Juventus di Conte. È una questione tecnica, fisica, ma soprattutto fiduciaria: tra i due il legame è consolidato, quasi naturale. E se Lukaku torna, qualcuno deve lasciare spazio. Quel qualcuno rischia di essere proprio Hojlund, che non può permettersi altri passi falsi.
Questione di orgoglio e gerarchie: ora servono gol
Il momento è delicato, quasi spartiacque. Il Napoli ha bisogno di gol, Conte ha bisogno di alternative credibili, Hojlund ha bisogno di sentirsi ancora importante.
La sfida con l’Atalanta somiglia a un crocevia, un punto in cui gli incroci del passato e le ombre del futuro si toccano.
Serve una scossa, un lampo, un gesto che cancelli un mese e mezzo di silenzio. Serve tornare a essere l’attaccante che aveva fatto innamorare Bergamo e che aveva sedotto Napoli in quelle prime settimane cariche di promesse. Perché con Lukaku pronto a rientrare, il tempo degli alibi è ufficialmente finito. Ora per Hojlund contano solo i gol. E sabato, a Bergamo, potrebbe essere l’ultima occasione per far ripartire il motore.




