Il Napoli si prepara alla sfida che, per tradizione e peso specifico, segna ogni stagione. Ma nell’avvicinamento al big match contro la Juventus, la squadra di Antonio Conte deve fare i conti con una notizia che complica i piani del tecnico: Stanislav Lobotka si è fermato di nuovo. Il centrocampista slovacco, punto di equilibrio della manovra partenopea e faro della costruzione bassa, ha riportato un risentimento muscolare al tibiale posteriore della gamba sinistra durante il riscaldamento della gara di Coppa Italia contro il Cagliari. Un episodio arrivato quasi in sordina, ma sufficiente a generare allarme in vista delle prossime partite. Il club ha diffuso una nota chiara, spiegando che Lobotka ha già iniziato il percorso riabilitativo. Ma tra le righe resta una verità inevitabile: per la Juventus non ci sarà.
Cosa si è fatto davvero Lobotka
Lobotka ha accusato un fastidio improvviso durante l’attivazione pre-partita. Non si tratta di una lesione grave, ma di un segnale che invita alla massima prudenza. Il tibiale posteriore è un distretto delicato, e forzare i tempi potrebbe trasformare un semplice risentimento in uno stop prolungato, eventualità che il Napoli non può permettersi. La sua stagione era già stata condizionata da un problema agli adduttori che gli aveva fatto saltare quattro gare tra campionato e Champions. Ora arriva un nuovo intoppo, proprio nel momento in cui Conte sembrava aver ritrovato una certa continuità in mezzo al campo.
I tempi di recupero e le partite che salterà
Al momento, gli scenari sono due. Il primo riguarda il rientro lampo, con una possibile convocazione già per la sfida europea contro il Benfica. Il secondo è più realistico: rivedere Lobotka in campo solo nella successiva gara di campionato contro l’Udinese, evitando rischi inutili in un periodo particolarmente congestionato. Quello che appare certo è che il centrocampista non potrà essere della partita contro la Juventus. E per Conte si tratta di un’assenza pesantissima.
Perché l’assenza di Lobotka pesa come un macigno
Nel sistema di Conte, Lobotka è l’uomo che vede prima degli altri. È lui che scandisce il ritmo, detta le linee di passaggio, spegne le transizioni avversarie e garantisce connessioni pulite tra difesa e trequarti. Togliere Lobotka da questa struttura significa cambiare pelle: meno ordine, meno continuità nella circolazione, meno personalità nelle fasi più complesse della partita. Lo slovacco ha rappresentato, anche nelle difficoltà della prima parte di stagione, una certezza. Il suo stop arriva in un momento in cui il Napoli sta cercando compattezza, risultati e fiducia, dopo settimane altalenanti e un tabellone che non concede tregua.
Una gestione che richiede equilibrio
Conte dovrà scegliere il sostituto ideale, sapendo che nessuno in rosa possiede le stesse caratteristiche. McTominay garantisce dinamismo e inserimenti, ma non ha la stessa pulizia tecnica. Lobotka, per questa squadra, è un registro interno irrinunciabile. Il rischio di un rientro affrettato è la ricaduta, e il Napoli non può permettersi di perdere il suo metronomo per un periodo più lungo proprio mentre la stagione entra nella sua fase strategica. Lobotka osserva, lavora e aspetta. Il Napoli pure. E la Juventus, intanto, capisce che domenica affronterà un avversario più fragile al centro del campo.




