Inter, zero punti negli scontri diretti ma una maturità nuova: il derby racconta un’altra squadra

Redazione
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Analisi tattica

Tante occasioni, nessun gol e una sensazione forte: contro il Milan i nerazzurri hanno mostrato la versione più solida della stagione, nonostante la sconfitta.

L’Inter è tornata da San Siro con le mani vuote, ma senza quella sensazione di fragilità che spesso accompagna le grandi deluse. Perché nella notte del derby i nerazzurri hanno messo in campo una versione più consapevole e strutturata di sé stessi, pur restando a secco nel tabellino. E, paradossalmente, la sconfitta racconta una squadra più matura rispetto alle scivolate contro Napoli e Juventus.

Il Derby di Milano

Statistiche partita
Inter
AC Milan
Tiri fuori 8 Blocked 6
Tiri in porta 6
Tiri in porta 3
Tiri fuori 4
1 Cartellini gialli 2
8 Calci d'angolo 1
6 Falli 9
2 Fuori gioco 3
64 Possesso palla 36
20 Tiri 7
6 Tiri in porta 3
0 Goal 1
8 Tiri fuori 4
6 Tiri parati 0
12 Tiri da dentro l'area 4
8 Tiri da fuori area 3
2 Parate portiere 6
617 Passaggi totali 359
555 Precisione passaggi 299
1.60 Expected Goals 1.00
23 Novembre 2025-20:45
Serie A | Giornata 12
Primo tempo: 0-0
Inter
0
AC Milan
1
Tempi regolamentari

Occasioni a raffica, gol zero: il paradosso del derby

Il risultato dice 1-0 Milan. La partita racconta tutt’altro. La squadra di Cristian Chivu ha costruito un numero di occasioni che, a memoria recente, raramente si vedono in uno scontro diretto: il colpo di testa di Thuram respinto da Maignan, il palo di Lautaro, la traversa di Acerbi, il rigore fallito da Calhanoglu, le opportunità sciupate da Bastoni e da Bonny nei minuti finali.

Un totale che assomiglia più all’assedio di una big europeista che a una formazione in difficoltà. Eppure, il gol non è arrivato. È la sintesi perfetta del momento: produzione ricchissima, finalizzazione a corrente alternata.

Cristian Chivu

Gli scontri diretti come nodo della stagione

Il dato pesa: zero punti contro Juventus, Napoli e Milan. Ma sarebbe superficiale leggerlo senza contesto.
I numeri raccontano 53 tiri complessivi nelle tre gare, una continuità offensiva non premiata dagli episodi. A Torino l’Inter segnò tre volte ma ne incassò quattro, pagando una serata difensiva completamente fuori identità. A Napoli si perse lucidità scivolando nelle provocazioni.

Il derby, invece, ha offerto una fotografia opposta: un’Inter ordinata, compatta, che ha concesso pochissimo alle ripartenze rossonere, un aspetto che Chivu aveva indicato come priorità assoluta. L’unico filo che lega Juventus e Milan? Qualche incertezza di Sommer, un fattore che nei momenti chiave è costato sei punti.

Lautaro Martinez
Lautaro Martinez

Gli attaccanti non sono il problema

L’Inter continua ad avere il miglior attacco del campionato, con 26 gol distribuiti in maniera equilibrata. Eppure, la percezione diffusa è che il reparto non stia ancora rendendo al massimo.

Il rientro graduale di Thuram, un Lautaro che ha ritrovato il sorriso solo nelle ultime settimane, due giovani come Pio Esposito e Bonny alla prima immersione nel calcio da big: sono elementi che pesano sulla continuità realizzativa. Ma la qualità della produzione offensiva non mente. I gol arriveranno di nuovo, perché il volume di gioco è rimasto intatto.

L’Inter più matura della stagione

Se contro la Juventus si era visto un gruppo spaccato, e a Napoli una squadra emotivamente fragile, nel derby è emersa una versione diversa: quella di un’Inter consapevole, equilibrata, fedele alla propria identità, ma al tempo stesso pronta a togliere ossigeno alle ripartenze del Milan, la specialità della casa rossonera. È mancato il gol, non la prestazione. È mancato il risultato, non la crescita. Per una squadra che ha ancora molto da dire, il derby non è un passo indietro: è la conferma che il lavoro sta portando a una maturità che, prima o poi, finirà per pesare anche in classifica.