Mondiali 2026, Italia ai playoff: per il primo posto servirebbe un miracolo con la Norvegia

Redazione
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Gli azzurri di Gattuso, pur dopo la vittoria in Moldavia, non possono più raggiungere la qualificazione diretta se non con uno scenario impossibile: battere la Norvegia con nove gol di scarto.

La vittoria in Moldavia ha tenuto viva la fiammella della speranza, ma la realtà è ormai scritta: l’Italia dovrà passare dai playoff per conquistare un posto ai Mondiali 2026. La squadra di Rino Gattuso, nonostante sei successi consecutivi e un percorso in crescita, paga la partenza ad handicap nel girone e un confronto diretto disastroso contro la Norvegia, ormai a un passo dalla qualificazione diretta.

Italia, la matematica non condanna ma la logica sì

Ufficialmente, gli azzurri non sono ancora tagliati fuori dal primo posto. Ma servirebbe qualcosa di irrealistico per ribaltare la classifica. La Norvegia, leader del gruppo I, ha 21 punti, tre in più dell’Italia (18). Dietro, Israele (9), Estonia (4) e Moldavia (1) sono già fuori dai giochi.

Il criterio decisivo: la differenza reti

A parità di punti non contano gli scontri diretti, dove l’Italia è già penalizzata dal 3-0 subito all’andata, ma la differenza reti generale. Ed è qui che il sogno si spegne: la Norvegia vanta +29 (33 gol fatti, 4 subiti), mentre gli azzurri si fermano a +12 (20 gol fatti, 8 subiti). Un divario abissale, praticamente impossibile da colmare in una sola partita.

Vincere non basta

Anche in caso di vittoria a San Siro contro gli scandinavi, l’Italia aggancerebbe la Norvegia in vetta ma resterebbe seconda per differenza reti. L’unico scenario che consentirebbe agli azzurri di chiudere primi è battere la Norvegia con nove gol di scarto. Un’ipotesi che, realisticamente, appartiene più alla fantascienza che al calcio giocato.

Azzurri già proiettati ai playoff

Gattuso e i suoi giocatori lo sanno bene: il vero obiettivo ora è arrivare ai playoff nelle migliori condizioni possibili, mentalmente e fisicamente. Il percorso resta complicato, ma la squadra azzurra ha mostrato segnali di crescita e compattezza. Dopo le delusioni con Svezia e Macedonia del Nord, l’Italia vuole riscrivere la propria storia e tornare finalmente sul palcoscenico mondiale dopo dodici anni di assenza.