La domanda è circolata per giorni tra i tifosi bianconeri: Michele Di Gregorio o Mattia Perin? Chi difenderà la porta della Juventus nel grande appuntamento di domenica sera contro il Milan all’Allianz Stadium? Un dubbio che nasce non tanto dalle gerarchie consolidate, quanto da un segnale lanciato in settimana da Igor Tudor.
In Champions League, contro il Villarreal, il tecnico croato aveva infatti deciso di affidarsi a Perin, lasciando Di Gregorio in panchina. Una scelta che ha aperto scenari, interpretazioni e discussioni, perché non capita spesso che il portiere titolare venga sostituito in una partita così delicata. Ma la risposta è arrivata chiara dalle parole dell’allenatore: contro il Milan sarà Di Gregorio a partire dall’inizio, con Perin pronto a tornare in panchina dopo l’occasione europea.
La logica della staffetta
Il ragionamento di Tudor è stato semplice: concedere a Perin una ribalta meritata, testare la sua condizione dopo il rientro dall’infortunio e, al tempo stesso, far respirare il titolare. Il croato non ha mai parlato di rivoluzione, ma di programmazione ragionata, di una staffetta studiata per tenere entrambi i portieri dentro al progetto tecnico. “Con il Milan torna Di Gregorio” ha chiarito il tecnico, spegnendo sul nascere le voci di una possibile inversione delle gerarchie.
Perin, dal canto suo, ha risposto con una prestazione di spessore in Spagna: due parate decisive nel primo tempo, interventi che hanno tenuto viva la Juve prima che il Villarreal acciuffasse il pari nel finale. Non abbastanza per scalzare il compagno, ma sufficiente a confermare il suo valore di secondo di lusso, affidabile quando serve.
Di Gregorio, tra luci e ombre
Il rendimento di Di Gregorio, intanto, racconta una stagione di alti e bassi. Dopo un avvio tranquillo con Parma e Genoa, sono arrivate le difficoltà contro avversari di livello: qualche incertezza nel derby d’Italia, una serata da dimenticare contro il Borussia Dortmund, con quattro gol subiti e più di un errore di valutazione. Poi la parata sul rigore di Orban che ha fatto sperare in una svolta, seguita però dalla rete di Sulemana che ha riaperto i dubbi.
È in questo intreccio di luci e ombre che Tudor ha deciso di confermargli la fiducia. Perché Di Gregorio resta l’uomo scelto dalla società per inaugurare una nuova era tra i pali, un portiere sul quale investire presente e futuro. Milan, dunque, sarà la sua partita: una notte da titolare indiscusso, chiamato a dimostrare di meritare il peso della maglia bianconera.
Il resto lo dirà il campo, domenica sera. Ma la certezza è già scritta: Juventus-Milan vedrà Di Gregorio al centro della scena, mentre Perin resterà ancora una volta pronto, nell’ombra, a dimostrare di essere più di una semplice alternativa.