Come giocherà la Juventus di Spalletti: la rivoluzione parte da dietro. Nuovo modulo, Yildiz più vicino alla porta e il nodo Locatelli

Redazione
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Analisi tattica

Luciano Spalletti è pronto a inaugurare una nuova era bianconera. Dal cambio tattico all’assetto offensivo, passando per la gestione del capitano: ecco come potrebbe trasformarsi la Juve dopo l’esonero di Tudor.

Quando la notizia dell’esonero di Igor Tudor è rimbalzata dai corridoi della Continassa, non ha sorpreso più di tanto l’ambiente juventino. La sconfitta di misura contro la Lazio aveva reso inevitabile una riflessione profonda e, nel giro di poche ore, la società ha deciso di voltare pagina. La panchina è stata temporaneamente affidata a Massimo Brambilla, tecnico della Next Gen, ma il nome scelto per inaugurare il nuovo corso era già chiaro a tutti: Luciano Spalletti.

Il tecnico toscano, reduce dall’esperienza alla guida della Nazionale e protagonista dello scudetto con il Napoli, rappresenta per la Juventus un investimento non solo tecnico, ma culturale. Una figura capace di restituire identità, metodo e ambizione a un gruppo che sembrava smarrito.

Addio alla difesa a tre: la prima rivoluzione di Spalletti

La Juventus di Spalletti nascerà dalla difesa. È lì che il nuovo allenatore intende imprimere la sua firma. Addio al sistema a tre che aveva caratterizzato la gestione Tudor: il 4-3-3, marchio di fabbrica dell’ex Napoli, è destinato a diventare la base di partenza anche a Torino.

L’idea è chiara: una linea a quattro dinamica, con Kalulu pronto ad arretrare stabilmente, Gatti centrale di riferimento e Cambiaso sulla corsia mancina a garantire spinta e copertura. L’incognita resta legata al partner difensivo: Kelly e João Mário si contenderanno il ruolo, con possibili rotazioni tattiche a seconda degli avversari.

Questo nuovo assetto permetterà di dare maggiore equilibrio alla squadra e liberare energie sulle fasce, da sempre fondamentali nel gioco di Spalletti.

Un centrocampo in evoluzione e il caso Locatelli

Il cuore della nuova Juventus sarà, come sempre per Spalletti, il centrocampo. Il tecnico valuterà se affidarsi a una mediana a due – nel più spallettiano dei 4-2-3-1 – o consolidare un 4-3-3 più classico.

Nel primo scenario, Thuram appare intoccabile, con Locatelli e Koopmeiners a contendersi il secondo posto. Nel secondo, potrebbe tornare protagonista Miretti, pronto a inserirsi tra le linee nel ruolo di mezz’ala, con Locatelli in regia e Thuram a dare copertura e intensità.

Ma è proprio su Locatelli che si concentra l’attenzione. I rapporti con Spalletti non sono mai stati idilliaci: la mancata convocazione per l’Europeo 2024 fu una ferita ancora aperta. Da allora, nonostante un successivo riavvicinamento in azzurro, qualcosa è rimasto sospeso. Ora il destino li rimette faccia a faccia, nello stesso spogliatoio, dove sarà il campo a dire se la collaborazione potrà funzionare.

Per il centrocampista bianconero, oggi capitano e simbolo del gruppo, questa potrebbe essere l’occasione per una rinascita personale e tecnica, proprio sotto la guida dell’uomo che in passato lo aveva escluso.

Yildiz al centro del progetto: il talento libero di esprimersi

Se c’è un giocatore che può beneficiare immediatamente della nuova gestione, quello è Kenan Yildiz. Nelle ultime settimane della gestione Tudor, il numero 10 è apparso troppo isolato sulla fascia sinistra, lontano dalla porta e spesso costretto a rincorrere.

Spalletti, invece, immagina per lui un ruolo più centrale e creativo, libero di svariare alle spalle di Vlahovic o di attaccare la profondità in prima persona. In altre parole, Yildiz tornerà a essere un interprete, non un esecutore: il punto di connessione tra fantasia e concretezza, come lo fu Insigne ai tempi del Napoli.

La nuova Juventus nascerà anche dal suo talento, canalizzato dentro un’idea collettiva precisa, capace di valorizzarlo e di proteggerlo allo stesso tempo.

Il probabile undici della Juventus di Spalletti

Nel disegno che va prendendo forma, la Juventus potrebbe schierarsi così:

JUVENTUS (4-3-3)Di Gregorio; Kalulu, Gatti, Kelly, Cambiaso; Koopmeiners, Locatelli, Thuram; Conceição, Vlahovic, Yildiz.

Alternative:

  • Kelly–João Mário (con Kalulu adattato al centro)
  • Koopmeiners–Miretti, a seconda dell’intensità richiesta
  • Conceição–Zhegrova per l’esterno destro d’attacco