La Juventus torna finalmente a respirare. Dopo otto partite senza vittorie e quattro senza segnare, i bianconeri si impongono 3-1 sull’Udinese e ritrovano fiducia, entusiasmo e soprattutto il gol. Davanti agli occhi di John Elkann, all’Allianz Stadium, la squadra guidata ad interim da Massimo Brambilla interrompe un digiuno lungo più di un mese e saluta nel migliore dei modi l’imminente arrivo di Luciano Spalletti, atteso a Torino per firmare il nuovo corso tecnico. Decidono Vlahovic su rigore, Gatti di testa e Yildiz ancora dal dischetto. In mezzo, il momentaneo pareggio di Zaniolo, che aveva riacceso le speranze friulane.
Juve diversa, Vlahovic la sblocca
Brambilla sceglie di ripartire con un 3-4-1-2 più fluido, in cui Yildiz agisce alle spalle di Openda e Vlahovic. Il giovane turco interpreta il ruolo con grande dinamismo, oscillando tra centrocampo e trequarti, mentre il numero 9 serbo torna finalmente protagonista.

Al 12’, dopo un avvio incoraggiante, Vlahovic trasforma con freddezza il rigore dell’1-0, tornando al gol dopo 286 minuti di astinenza. L’Allianz esplode e il pubblico lo applaude a lungo, liberando settimane di tensione.
La Juve sfiora più volte il raddoppio: ancora Vlahovic, poi Kostic e Soulé impegnano un Okoye in serata di grazia. Ma nel finale di primo tempo l’inerzia cambia improvvisamente.
Un errore difensivo bianconero regala palla all’Udinese, che pareggia in pieno recupero con Zaniolo, bravo a sfruttare una dormita della retroguardia e a superare Di Gregorio. Il gol gela lo Stadium e riporta i mugugni sugli spalti.
Gatti e Yildiz chiudono la partita
Nella ripresa, Brambilla tiene il campo con equilibrio e trova nella reazione caratteriale la chiave del successo. Il tecnico ospite Runjaic toglie Zaniolo per Buksa, scelta che si rivelerà fatale: senza l’ex giallorosso, l’Udinese perde qualità e lascia campo alla Juve. Al 65’, da calcio d’angolo, Federico Gatti svetta su tutti e di testa firma il 2-1. Una rete di rabbia, che simbolicamente rappresenta il riscatto di tutta la squadra.

Poco dopo è Yildiz, tra i migliori in campo, a chiudere i conti trasformando il rigore del 3-1 dopo un fallo di Guessand su Cambiaso. Il giovane turco esulta con grinta sotto la curva, a conferma di un carattere ormai da leader tecnico.
Un successo che vale una svolta
La Juve torna al successo dopo otto gare di digiuno, ritrova il gol dopo sei ore e mezza di silenzio offensivo e si rimette davanti proprio all’Udinese in classifica. Un risultato che va oltre i tre punti: serve da segnale di ripartenza, in vista della nuova era targata Spalletti. “Era importante vincere per liberare la testa”, avrebbe detto a fine gara Brambilla. “Spalletti troverà un gruppo che vuole riscattarsi.” Vlahovic, osannato dal pubblico al momento della sostituzione, ritrova il feeling con la rete e con i tifosi. L’Allianz saluta così la fine di un periodo buio e attende con fiducia il debutto del nuovo allenatore.




