Nel pomeriggio dell’Olimpico, Lazio e Torino mettono in scena un 3-3 che sembra scritto per il cinema: chi (le due squadre a caccia di punti e riscatto), dove (Roma, stadio Olimpico), quando (pomeriggio dal ritmo crescente fino a un recupero interminabile), cosa (sei gol e un finale ribaltato due volte), come (con un rigore al 103′ dopo review al monitor) e perché (perché il calcio, a volte, premia chi resta in partita fino all’ultimo respiro). Un pareggio che lascia il segno: Simeone illude i granata, Cancellieri incendia la gara con una doppietta, Adams la riapre, Coco la sposta al 93′ e Cataldi la riacciuffa oltre il novantesimo, freddo dagli undici metri.
La partita: Simeone colpisce, Cancellieri si prende la scena
Il primo strappo è del Torino: al 16′ Provedel respinge corto e Giovanni Simeone infila da due passi. La scossa biancoceleste porta il nome di Matteo Cancellieri: al 24′ sterzata e sinistro rabbioso per l’1-1; al 40′ il capolavoro, stop in corsa su lancio lungo di Basic, tacco per saltare l’uomo e diagonale vincente. È doppietta e sorpasso Lazio all’intervallo.

Nella ripresa il ritmo resta alto: Lazio che prova a gestire e colpire in campo aperto, Toro più verticale con i cambi. L’ingresso di Adams è la mossa che rimette i granata in carreggiata: al 73′ l’attaccante irrompe sul cross teso di Nkounkou e di piatto impatta all’incrocio per il 2-2.
Il finale infinito: 3-2 Toro al 93′, rissa, VAR e il gelo dal dischetto
Gli ultimi minuti sono un vortice. Al 93′ sull’angolo prolungato da Masina è Coco a deviare di testa: 3-2 Toro dopo un check per possibile offside. La Lazio sbanda un attimo, poi si riversa in avanti e al 97′ esplode la tensione: Noslin va giù in area su contatto con Coco, si accende una rissa a bordocampo, Castellanos si prende il giallo. Il direttore di gara Piccinini viene richiamato al monitor (98′), rivede tutto e al 102′ indica il dischetto, ammonendo Maripán. Dal pallone della paura si presenta Danilo Cataldi: rincorsa corta, sguardo fisso su Israel e palla dall’altra parte. Minuto 103, 3-3. L’Olimpico trattiene il fiato, poi esplode; al fischio finale restano solo fiato corto e applausi, con qualche rammarico su entrambi i fronti.