Isak, non ci sono più alibi: il Liverpool aspetta il giocatore da 125 milioni

Redazione
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Tra recuperi lenti, infortuni ricorrenti e un ambientamento più complicato del previsto, l’attaccante svedese resta un rebus per Arne Slot. E la pazienza ad Anfield sta finendo.

Quando il Liverpool ha versato 125 milioni di sterline per Alexander Isak, ha acquistato un potenziale fuoriclasse e, insieme, un’aspettativa enorme. Tre mesi più tardi, quella cifra pesa come un macigno, perché l’attaccante svedese non ha ancora mostrato di essere l’uomo che può cambiare la stagione di Arne Slot. Tra acciacchi, ritardi di preparazione e un adattamento che continua a incepparsi, Anfield si ritrova davanti a un giocatore che, finora, sembra molto diverso da quello che aveva acceso la Premier con la maglia del Newcastle.

Slot aveva provato a smussare le ansie nel post-sosta di ottobre, sostenendo che “d’ora in avanti Isak potrà essere giudicato in modo equo”. Tre settimane dopo, lo stesso tecnico si è visto costretto a ritrattare, ammettendo che lo svedese non ha ancora la base atletica necessaria per reggere il ritmo del calendario inglese. Una marcia indietro che racconta meglio di qualsiasi analisi il livello di difficoltà del suo integrarsi nel sistema Reds.

Nome completo
Alexander Isak
Posizione
Attaccante
Squadra attuale
Nazione
Luogo di nascita
Stockholm
Data di nascita
Settembre 21, 1999 | 00:00
Età
26
Peso (Kg)
77
Altezza (cm)
192
Stagione: 2025-2026
Partite terminate
7
-
Per Game
Partite iniziate
5
0.7
Per Game
Minuti
384
54.9
Per Game
Goal
0
0
Per Game
Assist
1
0.1
Per Game

Il trasferimento più discusso dell’estate e un arrivo storto fin dal primo giorno

Il passaggio di Isak dal Newcastle al Liverpool è stato uno dei dossier più logoranti del mercato estivo. Una trattativa lunga, aspra, segnata dal rifiuto del giocatore di prendere parte alle amichevoli e alle prime giornate di campionato. Una decisione che ha lasciato strascichi. Isak è arrivato sul Merseyside senza un minuto nelle gambe da oltre tre mesi e con una condizione lontanissima dagli standard richiesti per competere a quei livelli.

Ha provato a minimizzare, dicendo di essere “orgoglioso di essere un giocatore del Liverpool” e di non voler entrare nei dettagli del trasferimento. Ma i fatti hanno parlato per lui: l’assenza totale di ritmo gara lo ha inseguito per settimane, rallentando l’inserimento e alimentando i giudizi più duri.

Un primo lampo in Champions, poi di nuovo buio

Il debutto da titolare contro l’Atlético Madrid, in Champions League, aveva illuso Slot. Sessanta minuti di intensità e movimenti puliti avevano convinto l’allenatore olandese che la strada fosse quella giusta. Ma il passo avanti si è trasformato presto in un passo falso. Il tentativo di aumentare il minutaggio ha portato direttamente all’infortunio all’inguine contro l’Eintracht Francoforte, sintomo evidente di una preparazione ancora troppo fragile.

Alexander Isak
Alexander Isak

Slot, con onestà disarmante, ha ammesso che il Liverpool stava provando a “ricostruire un precampionato in piena stagione”, un equilibrio delicato che non sempre funziona. E nel caso di Isak, non ha funzionato.

Le critiche: poco professionale, mal consigliato e fuori ritmo Premier

Gli ex attaccanti del Liverpool non hanno risparmiato stoccate. Don Hutchison ha parlato apertamente di comportamento “poco professionale e ingenuo”, riferendosi alla scelta dello svedese di smettere di giocare col Newcastle compromettendo la propria condizione fisica. Una decisione che sta avendo ripercussioni pesanti nel presente.

E l’analisi è impietosa: a oggi Isak ha segnato un solo gol – quello in Carabao Cup contro il Southampton – e ha lasciato più ombre che certezze nelle sue apparizioni in Premier League, dove fatica a reggere l’intensità e a integrarsi nei meccanismi offensivi di Slot. Il confronto con Hugo Ekitike, arrivato in estate e subito protagonista, è un macigno. Il francese segna, corre, trascina. Isak, invece, rincorre.

La pressione aumenta: il Liverpool non può permettersi un investimento fermo ai box

Ora, però, il tempo è finito. Slot ha bisogno che il suo attaccante giochi, e giochi tanto. Il Liverpool non può permettersi un acquisto da 125 milioni in panchina o, peggio, confinato in tribuna. Il calendario si infittisce, la lotta al vertice si complica, le energie si assottigliano.

Eppure, ogni volta che sembra pronto a ripartire, arriva un nuovo stop. Il rientro con la Svezia non ha portato segnali rilevanti: mezz’ora contro la Svizzera, panchina contro la Slovenia per evitare un’ammonizione rischiosa. Poi di nuovo Liverpool, di nuovo dubbi. Isak dice di non voler cercare scuse, e questa volta ha ragione. Perché non ce ne sono più. Ha 28 minuti nelle gambe, una condizione che sostiene di sentire “finalmente buona” e una squadra che lo aspetta da troppo.

È il momento della verità

La verità è che Anfield non può attendere all’infinito. Il terzo giocatore più costoso della storia del calcio deve iniziare a incidere, a segnare, a diventare una presenza. Slot lo sa, i tifosi lo sanno, Isak per primo lo sa. Adesso non servono parole, spiegazioni o giustificazioni. Servono prestazioni. Servono gol.

È il momento che Alexander Isak inizi davvero la sua stagione. L’ultima chance di cambiare la narrazione è qui, adesso. Se non la coglie, nessuno potrà dire che non abbia avuto tempo.