A Old Trafford non è passato inosservato il gesto che ha trasformato una partita spettacolare in un nuovo caso mediatico. Durante il 4-4 tra Manchester United e Bournemouth, sugli spalti è comparsa una maglietta destinata a far discutere: “Free Kobbie Mainoo”. A indossarla è stato Jordan Mainoo-Hames, fratellastro del centrocampista dei Red Devils, che ha poi rilanciato il messaggio sui social. Un gesto plateale, compiuto sotto pioggia e freddo, che ha acceso i riflettori su una situazione già delicata e che rischia di pesare ulteriormente sul rapporto tra Kobbie Mainoo, il club e Ruben Amorim.
La maglietta e l’esclusione dall’undici titolare
Mainoo è rimasto fuori dalla formazione iniziale per la sedicesima volta in Premier League in questa stagione. È entrato solo a gara in corso, ricevendo comunque un’accoglienza calorosa dal pubblico. Ma sugli spalti, quella maglietta è diventata il simbolo di un malcontento che va oltre il campo. Jordan Mainoo-Hames, personaggio molto seguito su Instagram e già noto al grande pubblico britannico per la partecipazione a Love Island, ha scelto la provocazione diretta, trasformando una questione tecnica in un caso pubblico.
Tifosi contro il fratello: “Così peggiori le cose”
La reazione dei tifosi dello United non si è fatta attendere. Sui social il gesto è stato accolto con fastidio, se non con aperta ostilità. «Cresci, dannazione. Sono questi quelli che gli sussurrano all’orecchio. Lasciate stare il ragazzo», scrive un tifoso. Un altro rincara la dose: «Assolutamente patetico». Molti sostenitori temono che l’intervento del fratello finisca per danneggiare Mainoo, alimentando tensioni inutili con l’allenatore e l’ambiente.
Il fantasma del “caso Garnacho”
Non è mancato il parallelo con una vicenda recente che a Manchester ricordano bene. Diversi utenti hanno evocato il precedente di Alejandro Garnacho, il cui fratello aveva attaccato pubblicamente prima Erik ten Hag e poi Amorim, contribuendo a un’escalation culminata con l’esclusione del giocatore e la successiva cessione. «Stiamo davvero andando verso un altro caso Garnacho?», si chiedono alcuni tifosi. «Qualcuno deve fermare il fratello di Kobbie, o finirà allo stesso modo», scrive un altro.

Amorim: “La porta è aperta, ma decide il campo”
Prima della gara contro il Bournemouth, Ruben Amorim aveva affrontato apertamente il tema Mainoo, mantenendo un tono fermo ma dialogante. «Se Kobbie verrà da me per parlarmi, gli parlerò. Voglio che i miei giocatori siano felici e capiscano che ognuno ha i propri obiettivi. La frustrazione non aiuta nessuno». Il tecnico spiega anche le sue scelte tattiche: «Stiamo giocando con due centrocampisti. Se giocassimo con tre, Kobbie avrebbe più minuti, ma qualcuno davanti dovrebbe uscire. A volte è solo una questione di momento». E ribadisce un concetto chiave: «La porta è aperta a chi riesce a farmi cambiare idea. Casemiro era dietro e ora è titolare. Allenamenti e partite decidono tutto».
Uno spiraglio… e il mercato sullo sfondo
La prossima gara contro l’Aston Villa potrebbe offrire a Mainoo un’occasione importante, complice la squalifica di Casemiro e le assenze legate alla Coppa d’Africa. Ma il futuro resta incerto. Secondo le indiscrezioni, lo United sarebbe intenzionato a respingere la richiesta di prestito del giocatore. Intanto, dall’Italia, il Napoli osserva con grande attenzione l’evolversi della situazione, pronto ad approfittare di eventuali spiragli già a gennaio. La maglietta del fratello ha acceso un riflettore potente. Ora tocca a Kobbie Mainoo dimostrare sul campo di meritare spazio. Perché, come insegna Old Trafford, le polemiche passano, le prestazioni restano.


