Manchester City, Cherki illumina e Haaland punisce: doppio assist del francese nel 3-1 al Bournemouth

Redazione
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Match Report

Dopo il ko con l’Aston Villa, i Citizens tornano a vincere grazie alla doppietta del norvegese e alla regia ispirata di Rayan Cherki. Foden festeggia le 200 presenze con un gol.

Il Manchester City rialza la testa e torna a vincere dopo lo stop contro l’Aston Villa. All’Etihad, gli uomini di Pep Guardiola piegano per 3-1 un Bournemouth coraggioso ma tradito dai propri errori difensivi. Protagonisti assoluti della serata Rayan Cherki, autore di due assist magistrali, ed Erling Haaland, implacabile nel concretizzarli. Una prova di forza che ribadisce la profondità tecnica e mentale dei campioni d’Inghilterra, capaci di annullare la pressione avversaria con qualità, ritmo e freddezza.

2 Novembre 2025-17:30
Premier League | Giornata 10
Primo tempo: 2-1
Manchester City
3
Bournemouth
1
Tempi regolamentari

Cherki accende la luce, Haaland la trasforma in gol

Il Bournemouth di Andoni Iraola ha approcciato con intensità, pressando alto e creando un paio di occasioni nei primi minuti. Ma il City ha saputo soffrire e poi colpire. Al 23’, da una manovra in verticale di Nico González, nasce la prima rete: filtrante preciso per Cherki, che di testa smarca Haaland davanti al portiere Petrovic. Il norvegese non perdona: 1-0 e tredicesimo gol stagionale in Premier League.

Un’azione rapida, diretta, costruita in cinque passaggi da un rinvio lungo di Donnarumma – un segnale dell’evoluzione tattica di Guardiola, che alterna possesso e transizioni verticali con disarmante naturalezza.

Bournemouth in partita solo per un attimo

Gli ospiti hanno trovato il pareggio con Tyler Adams, bravo ad approfittare di un’uscita maldestra di Donnarumma su palla inattiva. Ma la gioia è durata poco. Dieci minuti più tardi, ancora Cherki e Haaland ridisegnano la gerarchia dell’incontro: il francese riceve tra le linee, elude il pressing e serve in profondità il centravanti, che si libera di Senesi e insacca a porta vuota.

Per Haaland si tratta del 98° gol in Premier League, una cifra mostruosa che lo proietta sempre più vicino ai record personali delle ultime stagioni.

Foden chiude il conto: 200 presenze con gol

A chiudere la gara ci pensa Phil Foden, il simbolo del talento “made in City”. Al 60’, sfrutta una triangolazione perfetta con O’Reilly e infila rasoterra per il 3-1 finale. È una serata speciale per lui: a soli 24 anni diventa il più giovane giocatore del Manchester City a raggiungere le 200 presenze in Premier League.

“È una vittoria costruita sul collettivo,” ha commentato Guardiola a Sky Sports. “Abbiamo dovuto difendere con compattezza e attaccare con intelligenza. Cherki ha fatto una partita straordinaria: con lui e Foden abbiamo trovato nuovi spazi centrali.”

La risposta dopo il Villa e il futuro prossimo

Dopo la sconfitta con l’Aston Villa, Guardiola aveva chiesto una reazione sul piano mentale e tattico. L’ha ottenuta. Il City ha dominato il possesso (67%) ma anche gestito i momenti senza palla con ordine e aggressività. Matheus Nunes e Bernardo Silva hanno schermato con efficacia Semenyo, il più pericoloso dei Cherries, limitandone completamente la profondità.

La nota più brillante resta Cherki, che con i due assist è diventato l’unico giocatore nei cinque maggiori campionati europei ad aver fornito più passaggi vincenti in partite diverse nel 2025. Un talento in crescita esponenziale, che Guardiola sta trasformando nel nuovo motore creativo dell’attacco, orfano del lungo degente De Bruyne.

City in controllo, Bournemouth punito

Il successo consolida il record perfetto del City contro il Bournemouth in Premier League: nove vittorie su nove. Un dominio tecnico e psicologico che prosegue senza incrinature. Ora la squadra guarda avanti, con un calendario che mette subito alla prova la solidità ritrovata: prima il Borussia Dortmund in Champions League, poi due sfide di fuoco in campionato contro Liverpool e Newcastle.

Per il Bournemouth, invece, la realtà è più amara: il coraggio non basta quando dall’altra parte ci sono precisione e potenza pura. E a Manchester, stasera, di preciso e potente c’è stato solo un nome — Erling Haaland, servito da un Cherki che sembra pronto per prendersi il palcoscenico.