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Milan, Pellegrino con Gimenez: l’idea che può cambiare il mercato di gennaio

Redazione
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Calciomercato

La crisi realizzativa di Gimenez e le valutazioni sul mercato invernale spingono il Milan a riflettere: Pellegrino del Parma entra davvero in orbita rossonera.

Massimiliano Allegri continua a predicare calma, e la posizione del club resta immutata. La procuratrice di Santiago Gimenez, Rafaela Pimenta, lo ha ribadito nella sua intervista a ESPN: «No, siamo tranquilli, tutto bene, grazie». Un concetto che riflette il pensiero di Via Aldo Rossi, dove non si parla né di cessione né di ribaltoni improvvisi per il centravanti messicano. Eppure, dietro quella calma apparente si muovono interrogativi pesanti. Gimenez è tornato in una stagione complicata, segnata da infortuni, fragilità tecniche e un impatto lontano dalle aspettative. Una sola rete in Coppa Italia, undici presenze, nessun acuto in Serie A: troppo poco per il centravanti che doveva guidare l’attacco rossonero nei mesi autunnali. Da oltre un mese è fermo, e non ci sarà neanche contro la Lazio. È questo accumulo di difficoltà a riaprire il dossier attaccante, nonostante l’intenzione dichiarata di non smuovere l’ex Feyenoord.

Perché il Milan non farà follie a gennaio

La strategia è chiara: nessun investimento pesante, nessun acquisto da doppia cifra che possa rivelarsi un errore in una sessione dove i prezzi si gonfiano per definizione. La società considera il mercato invernale un terreno insidioso, dove molte valutazioni non rispecchiano il reale valore dei calciatori. Tra la permanenza di Gimenez e l’esigenza di non distorcere i conti, nasce una strada intermedia: un profilo intelligente, sostenibile e complementare ai titolari. Ed è lì che appare un nome sempre più concreto.

Pellegrino, la soluzione che intriga Allegri

L’ultima spinta arriva dal campo, precisamente da Parma-Milan, dove Mateo Pellegrino si è presentato agli occhi rossoneri con una prestazione da centravanti moderno: un palo, una conclusione sfiorata, tanta fisicità, molto sacrificio. Un segnale notato, discusso e riportato nelle analisi interne.

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Tare, Moncada e Ibrahimovic hanno espresso apprezzamento, riconoscendo nel classe 2001 un prototipo utile per completare il reparto. Pellegrino è argentino ma nato a Valencia, cresciuto tra Platense e Vélez Sarsfield prima di diventare un colpo da 2 milioni più percentuale sulla rivendita grazie all’intuizione di Cherubini.

L’idea è semplice: un attaccante d’impatto immediato, utilizzabile nell’ultima mezz’ora per cambiare ritmo, diverso da Leao e da Pulisic, che restano i titolari, e capace di togliere pressione a Gimenez senza oscurarne il processo di crescita.

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Perché Pellegrino può davvero arrivare

La storia recente dice che il Parma ha rifiutato un’offerta da 15 milioni proveniente dalla Premier League, convinta che il valore del giocatore possa addirittura raddoppiare. Il club emiliano sa di avere tra le mani un prospetto importante e non vuole cederlo a cuor leggero.

Eppure l’interesse del Milan è autentico. Lo considera un profilo più accessibile rispetto ai grandi nomi e allo stesso tempo potenzialmente esplosivo. Esattamente ciò che serve a una squadra che non vuole compromettere i piani estivi né distorcere la crescita di Gimenez.

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L’unico ostacolo è la concorrenza: Roma, Atletico Madrid, Villarreal, Tottenham, West Ham, Nottingham Forest. Tutti hanno messo gli occhi sul “Tanque”, e la sessione invernale rischia di trasformarsi in una corsa al rialzo.

Il piano del Milan: ora Pellegrino, in estate Mateta

Il progetto rossonero segue una linea doppia: Pellegrino (o un profilo simile) a gennaio, e un colpo più strutturato in estate. Il nome per giugno, nelle intenzioni del club, resta Jean-Philippe Mateta, considerato l’attaccante ideale per la nuova architettura offensiva. Nel frattempo, la priorità è una sola: evitare mosse impulsive, sostenere Gimenez e aggiungere un calciatore che possa aiutare senza stravolgere nulla.

Un gennaio senza scosse, ma con un’idea chiara

Il Milan, oggi, non è una società che compra per inseguire i giudizi esterni. La gestione Allegri vive di equilibrio, e l’arrivo di Pellegrino risponderebbe proprio a quella logica: intervenire dove serve, con moderazione, scegliendo un profilo tecnico e tattico che ampli la rosa senza cambiarne il baricentro. E mentre Gimenez lavora per tornare e conquistarsi il suo posto, Pellegrino rimane molto più che una suggestione: è la prima pista davvero compatibile, sostenibile e tatticamente credibile per il mercato di gennaio.

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