Il mercato invernale si avvicina e a Milanello è già tempo di riflessioni strategiche. Il Milan di Massimiliano Allegri, pienamente inserito nella corsa Scudetto e senza impegni europei a spezzare il ritmo, guarda a gennaio come a un possibile snodo della stagione. L’obiettivo è chiaro: intervenire in attacco, ma senza forzature che possano compromettere equilibri tecnici ed economici. In questo quadro, una suggestione affascinante sembra già perdere consistenza: quella che porta a Gabriel Jesus.
L’attacco sotto esame
Il reparto offensivo rossonero è il primo osservato speciale. Santiago Gimenez resta l’unico centravanti di ruolo, un investimento su cui il club continua a credere, ma il suo impatto non è stato ancora decisivo come ci si aspettava. Allegri ha spesso trovato soluzioni alternative, sfruttando la duttilità di Leão, Nkunku e Pulisic, ma la sensazione è che per reggere fino in fondo la corsa al vertice serva qualcosa in più. Non una rivoluzione, bensì un innesto mirato, capace di aumentare peso specifico e opzioni tattiche nelle partite che contano davvero.
Il fascino (complicato) di Gabriel Jesus
Tra i nomi circolati nelle ultime settimane, quello di Gabriel Jesus ha acceso inevitabilmente la fantasia. L’attaccante dell’Arsenal, reduce da un lungo stop, è alla ricerca di continuità e centralità per rientrare stabilmente nel giro della Seleção. La Serie A, e il Milan in particolare, rappresenterebbero una sfida stimolante sotto il profilo tecnico e mentale. All’Arsenal, inoltre, lo scenario è cambiato. Con Viktor Gyökeres sempre più al centro del progetto, il brasiliano rischia di scivolare nelle gerarchie, pur avendo un contratto in essere fino al 2027. Un contesto che, sulla carta, potrebbe aprire spiragli.
Il vero nodo: i costi
La realtà, però, è meno romantica. L’ingaggio di Gabriel Jesus, superiore ai 7 milioni di euro netti a stagione, è oggi fuori dai parametri del Milan. Anche ipotizzando formule creative, l’operazione resterebbe complessa e poco coerente con la linea di sostenibilità seguita dal club. È questo il motivo per cui la pista si sta progressivamente raffreddando. Non per mancanza di stima tecnica, ma per una valutazione lucida: il Milan non intende forzare la mano, soprattutto in una stagione in cui l’equilibrio economico è considerato parte integrante del progetto sportivo.

Le alternative sul tavolo
Il direttore sportivo Igli Tare continua a scandagliare il mercato, valutando profili più accessibili e funzionali. Restano monitorati attaccanti in crescita come Joachim Panichelli, protagonista in Ligue 1 con lo Strasburgo, così come situazioni più esperte e complesse: Mauro Icardi, che avrebbe aperto a un ritorno in Serie A, e Dusan Vlahovic, ancora legato alla Juventus ma con uno scenario contrattuale da osservare. Scelte diverse per età, caratteristiche e costi, ma accomunate da un principio chiaro: il Milan vuole il giocatore giusto, non solo il nome giusto.
Una decisione che pesa sulla stagione
Gennaio, per i rossoneri, non sarà solo una finestra di mercato, ma un passaggio chiave nella corsa al titolo. Gabriel Jesus, oggi, resta più una suggestione che una reale opportunità. La sensazione è che il Milan guardi altrove, pronto a colpire solo quando le condizioni saranno davvero favorevoli. Perché lo Scudetto è un obiettivo possibile. E proprio per questo, ogni mossa dovrà essere pesata con la massima lucidità.






