Milan, troppi pareggi e un attacco sterile: Allegri deve ritrovare identità e un vero numero 9

Redazione
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l pari di Bergamo conferma il trend negativo dei rossoneri: tre pareggi nelle ultime quattro e un reparto offensivo in crisi. Gimenez a secco da nove gare, Nkunku non convince

Un pareggio a Bergamo, in linea generale, potrebbe essere un buon risultato. Ma nel momento che sta attraversando il Milan, il punto conquistato contro l’Atalanta pesa più come un’occasione persa che come un segnale di continuità. Arriva dopo il pari con il Pisa e si inserisce in una tendenza preoccupante: tre pareggi nelle ultime quattro giornate di campionato.

Serie A
28 Ottobre 2025
- 20:45
Atalanta
1.29
xG
0.33
1 1
AC Milan

È vero, due di questi sono arrivati contro avversarie di livello – Juventus e Atalanta – ma i punti lasciati per strada iniziano a diventare troppi per una squadra che ambisce a restare stabilmente nella corsa scudetto.

Le difficoltà e le assenze non bastano a spiegare il calo

Il momento è complesso e le assenze di Rabiot e Pulisic pesano, ma non bastano da sole a spiegare il calo evidente delle ultime settimane. Anche senza due dei suoi uomini chiave, il Milan di Allegri dovrebbe riuscire a mantenere un’identità di gioco chiara, cosa che invece sembra essersi smarrita.

La squadra mostra tratti di insicurezza e passività, soprattutto quando si trova in vantaggio. È successo ancora una volta a Bergamo: dopo l’1-0, il Milan si è fermato, ha smesso di attaccare e ha cercato di gestire la partita abbassandosi troppo. Una strategia che, puntualmente, si è ritorta contro.

Atalanta-Milan

L’attacco in crisi: Gimenez a secco, Nkunku un enigma

Il problema più evidente resta quello offensivo. I numeri sono impietosi: dieci ore di gioco senza un gol da parte di un centravanti. Una statistica che fotografa la crisi di un reparto mai così sterile.

Gimenez è al centro delle critiche: nove partite, zero gol. In qualsiasi altro club del mondo, un rendimento del genere avrebbe già portato a una panchina forzata. Ma al Milan, semplicemente, non esistono alternative. L’unico cambio possibile è Nkunku, che però non è mai stato un vero numero 9.

Nkunku

I 38 milioni di euro spesi in estate per l’ex Chelsea avevano già destato qualche perplessità: troppo alto l’investimento per un giocatore reduce da infortuni e non abituato a interpretare il ruolo di punta centrale. Oggi quelle perplessità si sono trasformate in certezze.

Contro l’Atalanta, Nkunku è apparso spaesato, impacciato con il pallone, incapace di prendere iniziative. Un problema di fiducia e adattamento, più che di condizione, considerando che la stagione è ormai ben avviata.

Allegri e il bisogno di un centravanti vero

In questo contesto, Allegri deve fare i conti con una realtà chiara: senza un attaccante affidabile, ogni piano tattico rischia di crollare. Il Milan fatica a costruire gioco, soprattutto quando mancano i riferimenti offensivi e i centrocampisti di qualità.

Serve una scossa, e forse anche una svolta di mercato. La speranza è che la sosta arrivi in fretta per recuperare energie e giocatori, ma è gennaio il vero obiettivo: lì la dirigenza dovrà intervenire, portando a Milano un centravanti in grado di reggere il peso dell’attacco e restituire equilibrio a una squadra che oggi vive di momenti, non di certezze.

Il Milan non perde, ma non vince più. È una squadra che si spegne dopo il vantaggio, che smette di osare, e che paga la mancanza di soluzioni nel momento decisivo. Allegri lo sa bene: per tornare competitivo, servirà ritrovare gioco, personalità e un numero 9 vero.