A Milanello si respira un’aria di attesa. Dopo settimane di emergenza e soluzioni provvisorie, Massimiliano Allegri potrebbe finalmente riabbracciare la coppia offensiva che in estate aveva immaginato come l’asse portante del suo progetto: Christian Pulisic e Rafael Leão.
Finora, la stagione del Milan è stata segnata dagli infortuni dei suoi uomini migliori. Prima Leão, costretto a fermarsi dopo il guaio muscolare rimediato in Coppa Italia contro il Bari; poi Pulisic, out per un problema accusato in Nazionale. Due assenze che hanno spezzato il filo conduttore dell’attacco e rallentato l’evoluzione del nuovo sistema di gioco disegnato dal tecnico livornese.
Ora, con il match del Tardini contro il Parma all’orizzonte, Allegri spera di riavere entrambi. Una coincidenza che non accade quasi mai: fino a oggi, i due hanno condiviso solo 21 minuti in campo in Serie A, la curiosa somma dei loro numeri di maglia.
Numeri da leader, anche a distanza
Eppure, separati, Leão e Pulisic hanno tenuto in piedi il Milan. Il portoghese è tornato dall’infortunio con una fame da predatore: doppietta alla Fiorentina, rete al Pisa e un assist d’oro contro la Roma. Il suo talento, tornato esplosivo, vale da solo la metà dell’impianto offensivo rossonero. Dall’altra parte, Pulisic ha mantenuto standard altissimi: 4 gol e 2 assist in campionato, con la solita costanza che lo ha reso prezioso per ogni allenatore che lo ha allenato. L’unico neo, il rigore fallito contro la Juventus.
I numeri di Leao
Messi insieme, i due hanno partecipato a 10 dei 15 gol complessivi del Milan, cioè il 66% del totale. Numeri che raccontano una verità semplice: quando uno dei due manca, la squadra perde brillantezza, quando mancano entrambi, la luce si spegne.
I numeri di Pulisic
21 minuti per accendere un’idea
Solo 21 minuti in campo contemporaneamente: 10 contro il Napoli, 11 contro la Juventus. Troppo poco per costruire un’intesa vera, ma abbastanza per intravedere qualcosa di promettente. In quei brevi spezzoni, la complementarità tecnica tra i due è apparsa evidente: Leão libero di attaccare la profondità e creare superiorità, Pulisic abile nel muoversi tra le linee e nel chiudere l’azione. Allegri lo sa bene. L’obiettivo è ritrovare il tandem per dare al suo 3-5-2 un volto più offensivo, dinamico e meno prevedibile.
Le alternative non hanno convinto
Nel frattempo, chi ha provato a colmare il vuoto ha faticato. Gimenez ha corso e pressato, ma senza lasciare traccia in zona gol. Nkunku, reduce da una preparazione travagliata, non ha ancora ritrovato la forma dei tempi migliori. Due piani B che non hanno mai dato la sensazione di poter incidere come i titolari.
L’arma silenziosa: Saelemaekers
Se c’è però un giocatore che ha saputo farsi trovare pronto, quello è Alexis Saelemaekers. L’esterno belga ha alternato sacrificio e qualità, offrendo equilibrio e fantasia nei momenti di emergenza. La standing ovation di San Siro contro la Roma ne è la prova più sincera. Allegri lo considera un collante tattico, il complemento perfetto per i big rossoneri. Con il ritorno di Leão e Pulisic, potrebbe finalmente esprimersi con maggiore libertà, diventando la terza freccia di un tridente destinato a ridisegnare l’attacco milanista.

Verso Parma con un’idea chiara
Al Tardini, il Milan potrebbe rivedere insieme il duo che in estate doveva guidare la rinascita. Pulisic e Leão, due mondi diversi per lingua, storia e stile di gioco, ma uniti da una stessa missione: restituire ai rossoneri la potenza offensiva smarrita. Per Allegri, più che una semplice scelta tecnica, sarà un test identitario. Se il tandem funzionerà, il Milan potrà davvero tornare a essere quella squadra capace di accendere le notti del campionato. Se fallirà, servirà ripensare qualcosa. Una certezza però resta: quando Leão corre e Pulisic lo segue, il Milan diventa una sinfonia.





