A San Siro va in scena una notte di emozioni forti e contrasti sottili, di tecnica e nervi, di talento e freddezza. La spunta il Milan, che supera la Roma per 1-0 nel posticipo della decima giornata di Serie A. A decidere un match combattuto e tatticamente raffinato è il gol del serbo Pavlovic, su assist del solito Leao, e la parata nel finale di Maignan su rigore di Dybala: due simboli diversi dello stesso concetto, quello della solidità mentale.
Per Massimiliano Allegri è una vittoria dal valore doppio: non solo riporta i rossoneri a ridosso della vetta, ma arriva nel giorno più doloroso, quello dell’addio al suo maestro Giovanni Galeone. Una partita vinta col cuore, prima ancora che con i piedi.
Pavlovic firma il vantaggio, la Roma spreca
I primi quaranta minuti raccontano un duello equilibrato, con la Roma di Gian Piero Gasperini capace di tenere il campo con personalità e ordine. Cristante imposta, Soulé cerca spazi tra le linee, Dybala prova a incidere senza fortuna. Poi, improvviso, arriva il colpo di scena: Leao strappa sulla sinistra, salta due avversari e serve un pallone perfetto a Pavlovic, che con il sinistro piazza il pallone nell’angolino. È l’1-0 che cambia la serata.
Da quel momento il Milan cresce in fiducia, trovando maggiore compattezza e intensità. La Roma prova a reagire ma manca di precisione e cattiveria: Soulé si spegne, El Aynaoui fatica a gestire i ritmi e l’unica vera occasione arriva a inizio ripresa, con una conclusione di Wesley respinta da Maignan.
Maignan eroe nel finale, Dybala fallisce
Nel secondo tempo la squadra di Allegri gioca con maturità. Nkunku centra un palo, Svilar si oppone due volte a Leao e tiene aperta la partita fino all’episodio decisivo: all’82’, un tocco di mano di Fofana in barriera regala un rigore alla Roma. Sul dischetto va Dybala, ma Maignan si allunga e devia con un gesto d’istinto che fa tremare San Siro. Il portiere francese esulta come per un gol, i tifosi con lui.
Leao trascinatore, Pavlovic uomo partita
Nel Milan la copertina è divisa: Leao crea, Pavlovic trasforma, Maignan conserva. Tre nomi per tre certezze. Il portoghese si conferma l’anima offensiva della squadra, mentre il difensore serbo — alla prima rete in campionato — mostra la maturità dei grandi.
La Roma, invece, esce con la consapevolezza di aver giocato ma non colpito. Dybala sbaglia il rigore, Soulé non trova la scintilla, e Gasperini dovrà ora lavorare su un aspetto che va oltre la tattica: la freddezza nei momenti chiave.



