Leao e Maignan, i simboli ritrovati del Milan: i protagonisti dello Scudetto tornano a trascinare i rossoneri

Redazione
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L’assist del portoghese e il rigore parato dal francese riportano la mente al 2022: Leao e Maignan tornano decisivi, come nell’anno del tricolore.

Tre anni dopo, la storia sembra ripetersi. Il Milan torna a vincere un big match grazie ai suoi uomini simbolo: Rafael Leao e Mike Maignan. Come nel 2022, quando guidarono i rossoneri verso il diciannovesimo Scudetto, anche contro la Roma la firma è doppia, inequivocabile e pesantissima. Un assist e una parata che valgono tre punti e, forse, un nuovo slancio verso la vetta.

La squadra di Massimiliano Allegri si è imposta 1-0 a San Siro con una prestazione di carattere, sofferenza e qualità nei momenti chiave. L’azione del vantaggio e il rigore parato sono stati i due episodi simbolo di una partita che ha consacrato ancora una volta la leadership dei due campioni ex Lille.

Leao, l’assist e la scintilla sulla sinistra

Il Milan ha ritrovato il suo faro offensivo. Dopo un avvio contratto, la risalita dei rossoneri è passata dai piedi e dalle accelerazioni di Leao, tornato devastante sulla corsia mancina. Il portoghese ha messo in ginocchio la difesa giallorossa con le sue sgasate, lasciando sul posto Ndicka e servendo a Pavlovic l’assist perfetto per l’1-0.

Non si è limitato a creare: ha sfiorato anche il raddoppio, negato solo da un salvataggio miracoloso di Hermoso sulla linea. Nel finale, Allegri lo ha richiamato in panchina tra gli applausi, dopo una prova da leader silenzioso ma totale. “Lavoro per la squadra, anche fuori dal mio ruolo naturale,” ha spiegato Leao a DAZN. “Posso fare l’esterno, la punta o il trequartista. L’importante è essere utile e vincere. Il rigore parato da Maignan? È stato incredibile.”

Maignan, il muro che vale una vittoria

Se l’assist di Leao ha aperto la strada, la parata di Maignan ha chiuso il discorso. All’82’, con la Roma pronta a rientrare in partita, il portiere francese ha ipnotizzato Dybala respingendo il suo rigore con una scelta perfetta di tempo e posizione.

Un momento che ha infiammato San Siro: il boato del pubblico ha accompagnato la sua esultanza, quasi liberatoria, a testimonianza del peso di quell’intervento. Maignan non solo ha conservato il vantaggio, ma ha restituito fiducia e solidità a tutto il gruppo.

Nel post partita, il numero uno rossonero ha voluto mantenere il profilo basso: “Siamo ancora a novembre, per i sogni è presto. Ma il Milan è compatto, unito. Ogni partita va affrontata con la stessa fame. Il rigore parato? Ero fiducioso, sapevo che poteva essere il momento decisivo.”

Il ritorno dei simboli

Per il Milan, Leao e Maignan rappresentano molto più di due campioni: sono il cuore e la mente del progetto. Quando girano loro, tutta la squadra sale di livello. Le analogie con lo Scudetto del 2022 sono evidenti, la corsia sinistra inarrestabile, il portiere insuperabile, la fiducia collettiva che rinasce. In un campionato equilibrato come questo, i rossoneri hanno ritrovato le loro certezze. E se il passato insegna qualcosa, è che quando Leao e Maignan si accendono insieme, il Milan torna a far paura.