Il nome di Christos Mouzakitis circola da tempo tra gli osservatori più attenti, ma il trionfo nel Golden Boy Web 2025 lo ha definitivamente proiettato sotto i riflettori. Il centrocampista greco dell’Olympiacos, classe 2006, ha conquistato il voto popolare di tutta Europa, imprimendo sul premio una firma che racconta già molto del suo futuro. Nelle parole che ha affidato a Tuttosport c’è l’emozione tipica di chi sa che il primo riconoscimento importante può anche essere un punto di non ritorno. «Fatico a crederci – ha ammesso –. Entrare nella classifica era già un onore, vincere non ha prezzo.» L’ha detto con il sorriso genuino di chi ha compiuto un salto enorme, ma senza perdere la consapevolezza di dove vuole arrivare.
L’ammirazione per Kenan Yildiz e la gestione della pressione
Mouzakitis non ha nascosto la grande stima per gli altri candidati, in particolare per Kenan Yildiz, talento della Juventus e tra i giovani più osservati del continente. «Di lui mi piace tutto, gioca con una qualità impressionante», ha spiegato, quasi a ribadire che per crescere bisogna saper guardare anche oltre i confini di casa. Ma il passaggio più interessante riguarda l’aspetto mentale, quello che spesso separa i ragazzi promettenti dai professionisti veri. «Il mio punto di forza è non farmi schiacciare dalla pressione. Ho imparato a canalizzarla», ha confessato. Un dettaglio che vale più di mille statistiche.
Ambizioni chiare: Champions, Mondiali e un fisico da costruire
Il ragazzo non si nasconde. Rivendica orgogliosamente la maglia dell’Olympiacos, il club più grande della Grecia, e ammette di sentirsi sotto esame ogni settimana. È un peso che considera una risorsa, non un ostacolo. «Vincere la Champions League e andare ai Mondiali con la Grecia: non chiedo altro», dice. Un obiettivo che appare lontano, ma nessuna grande carriera nasce con obiettivi piccoli. Sa però dove deve migliorare: «A livello fisico sono indietro. Devo diventare più forte e più resistente nei novanta minuti». È l’autocritica di un ragazzo che ha ancora margini enormi.
Idoli, rivalità e sogni: dal modello Modric alla suggestione Real
L’idolo è uno solo e non sorprende. «Luka Modric è il mio riferimento assoluto», afferma senza esitazione. Ma c’è anche una rivalità nascente, ancora embrionale, che racconta bene la sua dimensione. Si tratta di Arda Guler, stellina del Real Madrid. «Siamo diversi, lui è più offensivo, ma ha un futuro gigantesco. Ci siamo parlati in campo, sono sicuro che ci ritroveremo spesso… e non vedo l’ora di batterlo», sorride. E il Real Madrid? La risposta è quella di ogni giovane che sogna in grande, ma con un briciolo di realismo. «Il Real è il Real… non si può dire di no». Tra Mbappé, Vinicius, Valverde e Camavinga, Mouzakitis ha visto da vicino cosa significa giocare in un mondo diverso. Ci vuole tempo, ci vorrà crescita, ma la sua ambizione è stata detta senza tremare.

